Prova generale superata: «Siamo pronte per il nostro esordio»

Era una giornata nuvolosa, ventosa e a tratti piovosa, quelli di oggi a Winterthur. Le temperature, va da sé, erano di diversi gradi inferiori rispetto a quelle registrate in queste ore in Ticino. Nel momento dell’uscita dagli spogliatoi di Svizzera e Cechia, tuttavia, il cielo si è aperto all’improvviso. Sembrava un raggio furtivo per festeggiare l’annuncio del raggiungimento dei 125 match giocati con la maglia della Nazionale di Lia Wälti. E invece no. Il sole ha accompagnato buonissima parte dell’amichevole ospitata dalla Schützenwiese. L’ultimo grande test prima del debutto rossocrociato all’Europeo casalingo, che alzerà il sipario mercoledì prossimo. Ebbene, l’auspicio è stato ottimo. Le rossocrociate si sono sbarazzate delle ceche per 4-1. Un successo trovato di fronte a ben 7.778 persone e un tifo, quello sì, caldissimo.
Il sinonimo di duro lavoro
Abbiamo analizzato il match con Sandrine Mauron. L’ultima volta che ci eravamo viste non sapeva neanche se sarebbe stata selezionata da Pia Sundhage. A Winterthur è partita da titolare e ha festeggiato una vittoria. «Sì, per il momento tutto sembra andare alla grande. Fino a venerdì scorso si respirava un’aria un po’ particolare. Nel weekend ci siamo rilassate e da lunedì è iniziata la preparazione al 200% con le 23 ragazze in rosa. Penso che il duro lavoro si sia visto in campo. Possiamo sistemare ancora un paio di cose, ma siamo pronte per il debutto».
Alla Schützenwiese c’è stato spazio per tante rossocrociate. A metà tempo, l’allenatrice svedese aveva già effettuato quattro cambi. Poco dopo ne sono arrivati altri due, compreso l’esordio con la maglia della Nazionale maggiore di Leila Wandeler. Lo scopo del match di Winterthur, d’altronde, mirava a limare gli ultimi dettagli e a capire quale sia la formazione titolare più convincente. «È importante dare spazio anche alle giovani, così che il nostro gruppo diventi ancora più coeso. Abbiamo vinto perché c’è stata solidarietà tra noi».
Sandrine farà notare a Pia che se entra titolare la Svizzera vince? «Ci potrei pensare (ride, ndr). Battute a parte credo davvero che siamo un’ottima squadra. Ciò ci permette di fare un bel turnover senza perdere in prestazione sul campo. Se uniamo la bella vittoria al fatto che nei mesi scorsi abbiamo già affrontato due delle nostre sfidanti nella fase a gironi, ovvero Norvegia e Islanda, possiamo pensare positivo. Conosciamo la forza e la debolezza di queste squadre. Arriveremo preparate al debutto».
Un poker variegato
Per la Svizzera era tremendamente importante centrare una vittoria. Non solo per lanciare nel migliore dei modi la rassegna continentale, ma anche perché successo significa gol. Reti che, nell’ultimo periodo, la Svizzera ha fatto una gran fatica a realizzare. «Abbiamo però giocato contro squadroni di un certo calibro, durante la recente campagna in Nations League. Anche per questo è stato più difficile segnare». Qualche giorno fa Alisha Lehmann aveva analizzato così la sterilità offensiva della compagine di Sundhage. Quelle arrivate in occasione dell’amichevole contro la Cechia, sono dunque state marcature pesanti. E pure di prestigio. Le prima due trasformazioni di Xhemaili e Reuteler - che là davanti formano un gran bel duo - sono state preparate con meticolosità e messe a segno da manuale. «Sì, aver vinto stasera ci aiuta tantissimo - conferma Smilla Vallotto -. Era da un po’ che cercavamo questa vittoria (dallo scorso 29 ottobre, ndr) e finalmente è arrivata. E pure con tanti gol. È una prestazione che ci infonde tanta fiducia». Un match che ha permesso alle rossocrociate di mettere in pratica una nuova strategia. «Ci siamo allenate tanto nella calma gestione delle situazioni. Contro la Cechia abbiamo avuto conferma che non è necessario avere sempre il pallone tra i piedi. Abbiamo tutto il tempo di leggere il gioco e agire. Un altro importante aspetto che ci teniamo stretto è la varietà delle nostre marcatrici. Quattro gol con quattro firme diverse. Ottimo segnale». Smilla stessa fa parte di loro. «Che bella sensazione segnare. Mi ha dato tanta carica in vista del debutto. Ho raggiunto la Nazionale dopo mesi davvero intensi. Fisicamente sto bene. Mentalmente un po’ meno. Ecco perché aver trovato il gol non può che darmi una mano per affrontare con forza e motivazione il prossimo futuro».
Esordio europeo che ci aspettiamo infuocato. Sia perché a Basilea mercoledì prevedono 36 gradi, sia perché, visto il tifo per l’amichevole alla Schützenwiese, immaginiamo che il St. Jakob Park sarà incandescente.