Conference League

«Questa serata sarà per me molto speciale»

Oggi alle 20 il Lugano di Mattia Croci-Torti affronterà il Be’er Sheva Il tecnico bianconero: «È una squadra che s’impone, dovremo essere bravi ad aspettare»
© KEYSTONE / MICHAEL BUHOLZER
Maddalena Buila
04.08.2022 06:00

A Cornaredo si torna a respirare aria di Europa. Una sensazione che mancava da vent’anni. «Per me è una serata speciale, spero davvero che lo possa essere anche per tutti i tifosi del Lugano», queste le parole di Mattia Croci-Torti in vista della partita di stasera. L’avversario dei padroni di casa? Il Be’er Sheva, squadra israeliana che i bianconeri hanno già avuto modo di incontrare nella fase a gironi di Europa League nel 2017. Cinque anni fa, il Be’er Sheva s’impose in casa per 2-1, mentre i sottocenerini trovarono il successo nella gara di ritorno a Lucerna per 1-0. Ma torniamo a oggi. Quella di stasera sarà infatti una partita diversa, un incontro europeo che finalmente può tornare a essere giocato nello stadio della città.

«Un’emozione immensa»

L’ultima volta fu nel 2002, quando il Lugano si trovò di fronte i lettoni del Ventspils sul suo cammino per accedere alla Coppa UEFA, l’attuale Europa League. «Mi ricordo ancora quel match. In panchina c’era un giovane Pierluigi Tami. Io mi ero occupato della preparazione estiva insieme alla squadra, prima di andare al Malcantone Agno. Ho seguito quell’incontro con grande interesse. Ricordo bene l’immensa emozione nel vedere degli amici, come Alberto Regazzoni, giocare e vincere quel match a Cornaredo. Se penso che ora sono io l’allenatore della squadra bianconera che si sta giocando una partita europea, beh, mi carico e non posso far altro che sognare in una grande serata». Anche il capitano bianconero Jonathan Sabbatini, così come tutti i suoi compagni, aspetta impaziente il calcio d’inizio. «È da diverso tempo ormai che abbiamo tutti tanta voglia di giocare una partita di questo calibro a Cornaredo. Le sensazioni che abbiamo vissuto a Lucerna e San Gallo (in occasione delle gare giocate in casa nella fase a gironi di Europa League nel 2017 e nel 2019, ndr) sono state belle, ma non ci hanno trasmesso emozioni forti come quelle che sicuramente proveremo scendendo in campo stasera. Sappiamo che non potremo contare su uno stadio pieno, ma non importa. La nostra voglia di giocare questo match è comunque tantissima».

Gestire la pressione

Uno dei pochissimi che era in campo nel 2017 e che lo sarà anche domani, è proprio il capitano bianconero Jonathan Sabbatini. La grande differenza tra quella partita e quella di stasera, a suo modo di vedere, sta nella gestione della pressione. «Soprattutto nel primo tempo - analizza il 34.enne -, ci siamo lasciati sopraffare dell’emozione. Poi, col passare dei minuti, siamo riusciti a trasformare il nervosismo in grinta, mettendo in campo un’ottima prestazione fino al triplice fischio finale. Stasera, invece, saremo pronti per affrontare l’avversario sin da inizio gara».

Settimane di fuoco

Ormai è risaputo, a Mattia Croci-Torti non piace proiettarsi nel futuro, preferisce affrontare una partita alla volta. È altresì vero che, calendario alla mano, in tre settimane il Lugano avrà giocato cinque incontri. Una situazione che giustificherebbe, per i prossimi impegni in programma dopo la sfida di stasera, una maggiore attenzione alla rosa. «Cercherò sempre di mettere in campo la formazione migliore - commenta Croci-Torti -, tenendo presente che ci sono giocatori che soffrono maggiormente la stanchezza rispetto ad altri. Analizzerò la situazione partita dopo partita, cercando di uscire da questo tour de force nel miglior modo possibile».

Il segreto sta nell’attesa

Torniamo al match odierno. Che cosa aspettarsi dunque dall’avversario di questa sera? «Ritengo che il Be’er Sheva sia una squadra che sta molto bene fisicamente. Il suo punto di forza sta l’intensità - analizza ancora Croci-Torti -. Gli uomini di Elyaniv Barda cercheranno di imporre il loro gioco, mettendo in campo tutta la qualità dei singoli. Non cercheranno certo di nascondersi, vorranno prendere in mano le redini della partita sin dal primo minuto. Noi dovremo essere bravi ad aspettare e cogliere il momento buono per aggredirli. Conta poco chi sia la squadra favorita, sarà il campo a parlare per noi. Io posso solo assicurare che stasera noi ce la giocheremo dal primo minuto, senza un minimo di paura. Avremo il giusto atteggiamento, sempre portando il massimo rispetto per l’avversario, ma sapendo che in Israele andremo a giocare in una bolgia. Siamo coscienti di quanto sia vitale il match di oggi».

«Non siamo i favoriti»

Nella rosa del Be’er Sheva che nel 2017 incontrò il Lugano, in occasione delle già citate partite di Europa League, c’era anche Elyaniv Barda, l’attuale allenatore del Be’er Sheva. «In realtà non giocai per via di un infortunio, ma osservai da bordo campo - puntualizza il tecnico israeliano -. Non credo che siamo i favoriti quest’oggi e non credo lo fossimo nemmeno 5 anni fa. I risultati del 2017 lo dimostrano. Si deciderà tutto sul campo. Inoltre le condizioni di gioco stasera saranno differenti rispetto a cinque anni fa: il Lugano avrà dalla sua il pubblico che sicuramente lo spronerà e lo inciterà. Questo è un aspetto da non sottovalutare».