Riccardo Riva: un cognome-garanzia

CHIASSO - A Chiasso, Riva è un cognome importante. Storico, considerando quel Riva IV che ha collezionato ventidue presenze con la maglia della nazionale svizzera. Quest?altro, di Riva, si chiama Riccardo. Ma per osmosi è già entrato nel cuore dei tifosi, che ieri sono accorsi in centro per vederlo da vicino.Classe 1985, un passato discreto alle spalle, è uno dei due volti nuovi messi a disposizione di mister Livio Bordoli. Di Emiliano Dudar abbiamo già parlato nell?edizione di sabato, ora è il turno di questo centrocampista dai piedi buoni e dal carisma marcato.«Il gruppo mi ha fatto un?ottima impressione» dice. «La società, anche se è piccola, non fa mancare nulla ai giocatori. Per me è un aspetto molto importante. Che giocatore sono? Un centrale di metà campo, capace di svolgere le due fasi, cui piace essere nel vivo della manovra e chiedere sempre la palla».Tanta Lega Pro, adesso un?avventura all?estero. Come mai? Troppi problemi in Italia fra uno scandalo e l?altro?«Per due anni ho avuto diversi guai fisici, quando mi ha contattato il direttore sportivo Riccardo Bellotti ho pensato fosse giusto provare. Il calcio italiano è ancora bello e pulito, nonostante si parli tanto di scandali e scommesse. Certo, alcuni club soffrono di problemi finanziari. Ma il paese sta andando un po? così, anche il calcio di conseguenza ha dovuto ridimensionarsi».Come è nato il Riva calciatore?«Ho svolto tutta la trafila nelle giovanili dell?Atalanta, poi per diversi anni ho girato in quella che ai tempi si chiamava Serie C. A Como stavo andando bene, si parlava di un futuro in B, un grande salto se vogliamo. Purtroppo però mi sono fatto male ad un piede e non se n?è fatto più nulla. Quindi ho scelto la Cremonese, una piazza storicamente importante, che meriterebbe un altro palcoscenico. A Cremona, tuttavia, mi sono rotto i crociati. Dunque eccomi qui, con il solo desiderio di rilanciare la mia carriera».