Riecco Zanotti: «Due mesi difficili, ora voglio tornare grande»

I dottori gli avevano prescritto 25, massimo 30 minuti. Così da non rischiare eventuali ricadute. Alla conti fatti, complice il risultato che in avvio di ripresa aveva preso una brutta piega, sono diventati 35. «Ed è andata bene» afferma un sorridente e finanche sollevato Mattia Zanotti. La sua ultima apparizione in bianconero risaliva al 7 agosto, nel quadro del naufragio di Thun contro lo Celje.
«Sono stati due mesi difficili» ammette il laterale italiano, reduce da un serio infortunio. «Sì, ho vissuto un periodo difficile, sotto più punti di vista. Lungo queste otto settimane ho però lavorato tanto, insieme all’équipe medica del club che non smetterò mai di ringraziare, per tornare. Va da sé, poterlo fare con una bella vittoria non può che rendermi ancor più felice». E dire che quasi tutti - giocatore e club compresi - a fine luglio avrebbero scommesso su un trasferimento all’estero. «Sulla questione non mi sono mai esposto pubblicamente, affermando di volermene andare. Non nascondo però le mie ambizioni e la volontà di voler fare un passo avanti». Il citato infortunio, in questo senso, ha un pochino rovinato i piani all’ex San Gallo e Inter. «La possibilità di lasciare Cornaredo esisteva, inutile negarlo, ma gli imprevisti fanno parte del nostro mestiere ed è importante saperli affrontare e superare con il giusto atteggiamento. Rimango quindi grato al Lugano, società per la quale continuerò a battermi, dimostrando il mio valore e tornando grande, al fine di realizzare il mio sogno».
Per un attimo, al contrario, la stagione del Lugano è parsa un incubo. Che spiegazioni si è dato, da fuori, Mattia Zanotti? «Digerire le eliminazioni in Conference e in Coppa Svizzera, per un club che punta in alto come il nostro, non è stato semplice. I tanti passi falsi delle scorse settimane si spiegano anche così. Sono tuttavia dell’idea che i conti vadano fatti alla fine».