«Se vinciamo il recupero col Losanna, potremmo essere primi»
Alla fine il Lugano avrebbe anche meritato i 3 punti. Come contro il Lucerna, tre settimane fa, sempre a Cornaredo. Se si rispolvera l’esito di quel match - ribaltato e vinto nel finale dagli ospiti - il punto agguantato con il San Gallo merita senz’altro di essere sottolineato. Poiché non scontato, «e al cospetto di una formazione di qualità, tosta» afferma a più riprese Mattia Croci-Torti. L’allenatore dei bianconeri, tuttavia, sa di aver sprecato una ghiotta chance per prendere il comando della Super League a ridosso della pausa per le nazionali. Sa, soprattutto, di aver dovuto rincorrere una volta di più l’avversario, complice l’ennesima ingenuità individuale. A mettere il match in salita, a questo giro, ci ha pensato Lukas Mai, la cui incomprensibile generosità è stata accolta e puntualmente sfruttata dal San Gallo. «Sì, subire quella rete ci ha messo in difficoltà» ammette il Crus, riconoscendo altresì i tentennamenti che hanno accompagnato il Lugano quasi fino alla pausa. Quasi. Perché a raddrizzare il match, per altro dopo essersi già fatto «fregare» un gol da un fuorigioco infelice di Mai e dal VAR, ci ha pensato Kacper Przybylko. Riserva in Europa per lasciare spazio a Vladi, il marcantonio polacco ha confermato di trovarsi a suo agio in Super League, siglando il terzo gol in cinque apparizioni.
Un primo bilancio
L’uno a uno ha scosso i padroni di casa. Migliori, eccome, del San Gallo da lì in poi. «Abbiamo cercato di vincere sino all’ultimo, con propositività» indica in merito Croci-Torti. «Purtroppo non è più arrivata la palla giusta, complice una certa imprecisione sugli esterni». Quale peso dare, dunque, al punto ottenuto? «Non ne siamo contenti, avremmo voluto permettere ai nostri tifosi di tornare a gioire» osserva l’allenatore momò. Per poi tuttavia aggiungere: «È anche un punto che ci teniamo stretti. A maggior ragione tenuto conto di come era andata con il Lucerna l’ultima volta. Potevamo anche soccombere». Appunto. Lo sguardo del Crus, nella pancia della tribuna principale, tende ad abbracciare più turni. Più settimane. «In Super League abbiamo una media di due punti a partita. E, in caso di vittoria nel recupero con il Losanna, potremmo essere primi». Il tecnico dei bianconeri preferisce quindi accarezzare i propri ragazzi. «Se guardiamo all’ultimo mese e mezzo, costellato di partite e trasferte, sono stati eccezionali. Il citato ruolino di marcia in campionato non era affatto scontato. La scorsa stagione avevamo impiegato molti più mesi per non cedere sul piano nervoso dopo gli impegni internazionali».
Se dietro si balla un po' troppo
A cedere, spesso e volentieri, è però la difesa bianconera. Che un gol (talvolta di più) lo incassa praticamente sempre. Vuoi per delle ingenuità imperdonabili, vuoi per la bravura dell’avversario. «Ma in Super League ne subiamo uno a gara; i passivi più severi sono riconducibili alle sfide con Fenerbahçe e Besiktas» tiene a puntualizzare Croci-Torti. «Naturalmente dobbiamo cancellare qualsivoglia regalo gratuito, in ogni competizione». Il gladiatore del reparto arretrato Antonios Papadopoulos, di nuovo fra i migliori, da parte sua completa il discorso: «Sul piano difensivo dobbiamo lavorare meglio come squadra. Con il San Gallo siamo rientrati alla grande in partita. Però è indubbio: la rete subita in modo un po’ facile, almeno inizialmente, ha avuto un impatto negativo».
Hajdari resta, mercato chiuso?
Le incertezze, al proposito, non interessano solo chi è sceso in campo. Pure Albian Hajdari è rimasto sospeso in un limbo, la valigia pronta praticamente da metà luglio. Salvo clamorose sorprese, il promettente difensore classe 2003 invece non partirà. «E se guardo a che cosa ci aspetta da qui a Natale, ogni elemento in più è ovviamente un bene prezioso» riconosce il Crus.
Diverso il discorso in entrata. «Valutiamo gli ultimi giorni di mercato» rileva il direttore sportivo Carlos Da Silva, alludendo alla chiusura dei giochi fissata il 9 settembre. «La scorsa stagione è emersa la necessità di investire nel ruolo di terzino destro. Lo abbiamo fatto. E ora in ogni posizione possiamo contare su due profili come minimo all’altezza per la Super League. Sul piano internazionale, per contro, analizzeremo le diverse prestazioni, tenendo in considerazione i margini di crescita dei singoli»