«Siamo a 15 minuti dall'aeroporto, ottimi collegamenti ferroviari»: ecco come il Grasshopper cerca nuovi investitori

È la seconda squadra più antica del Paese, quella (in assoluto) di maggior successo nella storia del calcio svizzero. Non solo, ha sede nel cuore di Zurigo, centro finanziario di importanza globale nonché città dall'alta, altissima qualità di vita. E ancora: il cuore pulsante cittadino dista appena un quarto d'ora dall'aeroporto di Kloten mentre la stazione vanta ottimi collegamenti ferroviari con il resto dell'Europa.
Il Grasshopper cerca nuovi investitori e per farlo, scrive il Tages-Anzeiger, che ha visionato un'e-mail al riguardo, ha deciso di elencare quindici motivi per i quali vale la pena sostenere il club zurighese. Domanda: significa che il Los Angeles FC, da gennaio 2024 proprietario delle Cavallette, sta per cedere il timone?
Andiamo con ordine. E riavvolgiamo il nastro. Dallo scorso giugno, Christoph Urech ricopre la carica di Chief Business Officer in seno al Grasshopper. Siede nel consiglio di amministrazione assieme al direttore sportivo, Alain Sutter, e al direttore finanziario Roland Gebhard. Il suo nome, sui media, è circolato in occasione di un'amichevole contro il Bayern Monaco. E questo perché Urech aveva ceduto i diritti di produzione televisiva a una società con cui aveva legami, andando incontro a pesanti critiche al grido «vuoi solo arricchirti». Proprio Urech, interpellato dal Tages-Anzeiger, ha confermato che il Grasshopper in effetti sta cercando «ulteriori» sponsor e investitori. La franchigia losangelina, in ogni caso, resta e resterà in qualità di azionista di maggioranza, «ma vogliamo ripristinare la swissness». L'e-mail visionata dal Tages-Anzeiger, leggiamo, è stata inviata a privati e aziende nell'orbita del club, ma anche alla Città di Zurigo e ai rappresentanti dell'economia svizzera.
Fondato nel 2014, il Los Angeles FC ha vinto il campionato nordamericano nel 2022. Negli anni, ha saputo attrarre grandi nomi del calcio europeo. La proprietà del club è facoltosa, ma non ha denaro "in quantità infinita" ha spiegato Urech. Il Los Angeles, è vero, garantisce la continuità operativa del Grasshopper e sin qui si è sempre dimostrato disposto e disponibile a coprire le perdite. Il deficit, la scorsa stagione, ammontava a circa 15 milioni di franchi. «Persone vicine al Grasshopper sostengono che i proprietari dovrebbero investire 50 milioni in una volta sola per sistemare tutto, ma non è giusto» ha affermato Urech. Per riportare le Cavallette al successo a medio termine, oltre a un aumento significativo del fatturato, è necessario un forte radicamento locale.
Ecco perché è stata avviata la ricerca di partner, di concerto con Los Angeles. «Siamo ancora in una fase molto iniziale» ha spiegato Urech al Tages-Anzeiger, aggiungendo che il primo passo è scoprire chi, effettivamente, è o sarebbe interessato. È chiaro che la ricerca non sarà facile. Scetticismo e critiche, attorno a questo club così storico ma anche così disastrato, per molti versi, non mancano. Lo scetticismo è dovuto principalmente al passato recente del club. Negli ultimi anni, in effetti, si sono verificati ripetuti cambi di proprietà e, con essi, si sono accumulate nuove strategie. Il club non ha mai raggiunto la continuità; dal presidente al fisioterapista, dal direttore sportivo alla squadra, tutti sono stati sostituiti più volte e le fondamenta della sponsorizzazione si sono sgretolate.
Non si sono neppure concretizzati introiti significativi derivanti dai trasferimenti. Oltre 50 giocatori hanno lasciato il Grasshopper dall'estate del 2021, con il ritorno del club in Super League, ma solo cinque di loro hanno garantito un guadagno. Inoltre, il club ha evitato di poco la retrocessione due volte. Se c'è una cosa che il Grasshopper non ha mai avuto in questi ultimi anni, beh, è la stabilità.
Tutti coloro che hanno guidato il club, sin qui, avevano progetti per un futuro migliore. Lo stesso Urech ha parlato di un nuovo Grasshopper o, meglio, di un «GC 2.0». È ciò a cui lui, il direttore sportivo Sutter e il direttore finanziario Gebhard stanno lavorando. Investitori e sponsor locali sono uno dei pilastri su cui verrebbe costruito questo GC 2.0. Un altro è il mercato dei trasferimenti. Il Grasshopper vuole fare soldi con i giovani calciatori, forte del suo settore giovanile di primissimo piano.
Uno dei fattori più importanti, in termini di sviluppo, rimane il nuovo stadio. Grasshopper e Zurigo, il rivale cittadino, perdono cinque milioni di franchi svizzeri all'anno perché giocano al Letzigrund, di proprietà della città. «Almeno cinque milioni» ha ribadito Urech. Uno stadio dedicato offrirebbe altre opportunità oltre al calcio, tra cui più posti a sedere VIP, catering e la possibilità di ospitare eventi aziendali.
Ancora Urech: «Lo stadio è fondamentale; non possiamo guadagnare nulla con il Letzigrund». Almeno, i due club si sono recentemente avvicinati un po' di più alla nuova costruzione. Il Tribunale amministrativo ha infatti respinto un ricorso contro il progetto di costruzione del Project Ensemble, proprio come aveva fatto la Corte d'Appello edilizia due anni fa. Se la domanda di autorizzazione non comporta ulteriori deviazioni legali, i lavori per il nuovo Hardturm potrebbero iniziare nel 2028. L'e-mail ai potenziali investitori, d'altro canto, elenca anche i «progetti per uno stadio all'avanguardia».
Se è vero che il Grasshopper, al momento, non sta facendo guadagnare nulla ai suoi proprietari, è altrettanto vero che il club zurighese non è il solo a combattere con una situazione economica difficile in Svizzera. Escludendo il Basilea e lo Young Boys, forti degli introiti derivanti dalle coppe europee, o il San Gallo che può vantare un'ampia base di tifosi, è davvero difficile realizzare profitti in Super League. «Il nostro compito è riportare il club su basi sostenibili, e per questo abbiamo bisogno di competenze locali» ha chiosato Urech. Raggiungere il pareggio di bilancio sarebbe già un piccolo successo.
