Calcio

Tra alibi e consapevolezza: «Non è soltanto sfortuna»

Dopo le sconfitte contro Repubblica Ceca e Portogallo, la Svizzera ospita la Spagna a Ginevra – Murat Yakin: «Alcuni episodi non ci sono stati favorevoli, ma ci è mancata la giusta concentrazione»
© KEYSTONE (EPA/MIGUEL A. LOPES)
Flavio Viglezio
09.06.2022 06:00

L’ultima sfida con la Spagna i tifosi rossocrociati se la ricordano purtroppo ancora molto bene. Euro 2020, quarto di finale a San Pietroburgo. La Svizzera che va sotto, pareggia grazie a Shaqiri – su assist di Freuler –, il centrocampista dell’Atalanta che viene ingiustamente espulso al 77’. Gli elvetici che reggono con personalità, fino ai rigori. Ma passa la Spagna, si chiude l’era Petkovic. È trascorso meno di un anno da quel 2 luglio, ma sembra passato un secolo. Sì, si giocava ancora, in Russia. E la Svizzera volava sulle ali dell’entusiasmo dopo aver eliminato la Francia negli ottavi di finale. Sì, sembra trascorso un secolo. Anche e soprattutto perché la nazionale vista all’opera nelle ultime due uscite della Nations League è stata troppo brutta per essere vera.

Niente scuse

A dire il vero anche la Spagna non se la sta passando troppo bene. I due pareggi contro Portogallo e Repubblica Ceca non soddisfano. Ma la Svizzera non ha scelta: deve reagire e ritrovare la fiducia nei propri mezzi. Così come i punti, per iniziare a dare un senso a questa Nations League. Freuler – protagonista sfortunato di quella sfida agli Europei – questa sera ritroverà una maglia da titolare, dopo aver tirato il fiato a Lisbona. Negli scorsi giorni è tornato sull’espulsione, su quella affrettata decisione di Michael Oliver: «L’arbitro mi ha confidato di aver sbagliato, che un cartellino giallo sarebbe stato sufficiente». Episodio chiuso, oggi Remo guarda avanti: «Siamo reduci da due sconfitte e non possiamo essere soddisfatti – spiega – ma l’atmosfera in squadra è sempre positiva. Ora ci attendono due sfide in casa e vogliamo assolutamente mostrare una reazione. Certo, la stagione è stata lunga e logorante e disputare quattro partite così ravvicinate non è l’ideale. Ma siamo qui e non dobbiamo cercare scuse». Dopo la secca sconfitta in Portogallo la squadra – su iniziativa dei «senatori» – si è ritrovata a cena per fare il punto della situazione. Senza Murat Yakin: «Ma c’è poco da dire», afferma Freuler. «È stata solo una cena, utile per liberare un po’ la testa e per consolidare lo spirito di gruppo».

Difendere meglio

E proprio al gruppo si aggrappa Murat Yakin in vista delle due partite di Ginevra contro Spagna e Portogallo. Come Freuler, anche il selezionatore sottolinea come «l’atmosfera sia ottima». Fatto è che, in questo 2022, la Svizzera non ha ancora vinto una sola partita: «Non possiamo paragonare le gare dello scorso autunno valide per la qualificazione ai Mondiali con queste quattro sfide di giugno. L’adrenalina non è la stessa! Bisogna tener conto della situazione dei giocatori in questo periodo dell’anno».

È però lecito attendersi molto di più dalla nazionale rossocrociata e questo Yakin lo sa bene: «Non possiamo dire che la fortuna sia stata dalla nostra parte, ma è altrettanto vero che le sconfitte contro Repubblica Ceca e Portogallo non sono solo figlie della sfortuna. La verità è che in entrambi gli incontri non abbiamo difeso come avremmo dovuto. Non siamo stati all’altezza a livello di organizzazione e di concentrazione, ma in casa molte cose possono cambiare».

A partire dalla formazione: allo Stade de Genève Yann Sommer, Silvan Widmer, Remo Freuler e Breel Embolo partiranno dal primo minuto. «La Svizzera – chiosa Yakin – non è né il Portogallo né la Spagna. Non può contare su un’ossatura di venti giocatori». No, non può. Ma può – anzi, deve – tornare a mostrare un altro volto.