Troppa fragilità granata, Sörensen: «Chiedo scusa a tutti»

Tre tiri nello specchio, tre gol subiti. Altro che solidità ritrovata. No, non è certo in tal modo che il Bellinzona centrerà la prima vittoria stagionale in campionato. Anzi. Al centro sportivo di Colovray, al cospetto del modesto Stade Nyonnais, i granata sono incappati nella quarta sconfitta in sei giornate di Challenge League (3-1), assicurandosi così di rimanere ultimi durante la sosta delle nazionali. Non è di certo una sorpresa dirlo, insomma, ma il contesto sportivo nel quale il futuro allenatore granata Jersson Gonzalez –in tribuna venerdì – prenderà ufficialmente in mano la squadra sarà tutt’altro che semplice.
Tutto troppo facile
La partita si è decisa in un quarto d’ora, venerdì sera. Dopo un inizio di gara equilibrato, i padroni di casa hanno colpito una prima volta con Ghia, a segno su una sponda di Manquant in area (22’, 1-0). Il vero problema, tuttavia, è stata la gestione dello svantaggio da parte dei granata. Ancor prima della pausa, infatti, il tabellone indicava già 3-0 per il Nyon. Partita chiusa, in altri termini. «Il problema è stato, come spesso in questo inizio di stagione, che in poco più di un quarto d’ora abbiamo buttato via la partita, - ha analizzato Sörensen a caldo -. Sono dei cali che non possiamo permetterci». Già. Ma soprattutto sono dei cali che si ripetono e che vanno spiegati. «C’è forse un po’ di fragilità mentale, - ha suggerito il capitano granata in assenza dell’acciaccato Mihajlovic -. Ci manca un po’ di fiducia e di sicurezza nei nostri mezzi. Eppure ero sicuro che avevamo già cambiato rotta…». E invece no, il Bellinzona è sprofondato un po’ di più in una crisi di risultati che inizia ad allungarsi in modo preoccupante. Una delle uniche note positive, in questo senso, è stato il ritorno al gol dopo oltre tre partite di campionato, con il 3-1 su calcio d’angolo firmato da Sörensen nel recupero.
La cura del nuovo staff
Chiuso il – triste – capitolo campo, gli sguardi si voltano verso la panchina del Bellinzona, a maggior ragione adesso che la squadra dispone di due settimane senza partite ufficiali per lavorare. Come martedì scorso al Comunale, in tribuna a Nyon era presente il futuro allenatore granata Jersson Gonzalez. Il colombiano non ha però potuto dirigere la squadra da bordocampo, in quanto ancora in attesa del permesso di lavoro. Una situazione paradossale, se si pensa che a fingere da allenatore principale continua ad essere Benavente, le quali ore sono contate. Una situazione sicuramente anche sgradevole e destabilizzante per i giocatori. «Ma noi dobbiamo solo pensare a dimostrare cosa siamo capaci di fare in campo, - ha commentato Sörensen -. Purtroppo in questo momento non stiamo riuscendo a farlo e i dati dicono che siamo i peggiori. Sono il primo deluso per quanto stiamo mostrando e chiedo scusa a tutti. Dobbiamo accettare la realtà, rimboccarci le maniche e lavorare con il nuovo staff che è arrivato per cercare di invertire la tendenza. Spero che questa sosta ci faccia bene, ci permetta di acquisire fiducia e di mettere in campo prestazioni solide dal primo al novantesimo minuto». Già dalla ripresa, se possibile, per lo scontro diretto contro la neo promossa Rapperswil.