Il caso

«Troppi tifosi ospiti»: Lugano-Zurigo stava per essere annullata

«Se la tribuna fosse crollata, avremmo registrato persone ferite, persino paralizzate» ha ammonito il CEO bianconero Martin Blaser, che ha promesso di far luce su quanto accaduto
La tribuna sud di Cornaredo occupata per intero dai tifosi zurighesi e lo spicchio solitamente riservato ai tifosi ospiti, inizialmente lasciato vuoto. © CdT/Gabriele Putzu
Massimo Solari
25.02.2024 22:30

A far parlare, lo scorso autunno, era stata la coreografia sbagliata. Ricordate? «Cone om» al posto di «Come on». A questo giro, però, i tifosi zurighesi accorsi in massa a Cornaredo sono finiti sotto i riflettori per un motivo decisamente più serio. La questione è diventata tangibile solo durante la pausa, quando il rientro delle squadre dagli spogliatoi è stato ritardato. La ragione? La tribuna sud, eccezionalmente concessa ai sostenitori ospiti, era stata riempita oltre i limiti stabiliti.

«E, ve lo assicuro, nel corso del primo tempo siamo andati vicinissimi ad annullare la gara» ha svelato ai microfoni di Blue e Blick il CEO dell’FC Lugano Martin Blaser. «Non voglio accusare nessuno o affermare che la sicurezza sia stata colta di sorpresa, ma a dispetto degli accordi pattuiti in precedenza tra le parti qualcosa è andato storto». La tribuna provvisoria a sud può contenere poco meno di 1.200 spettatori. Quelli zurighesi, tuttavia, erano oltre 1.400. E ciò nonostante il tradizionale settore ospiti - lì di fianco - fosse a disposizione proprio qualora il numero di tifosi avesse superato la soglia inizialmente prevista. Lo spicchio in questione è invece stato occupato parzialmente solo a inizio ripresa e - appunto - alla luce dei ripetuti appelli rivolti alla tifoseria svizzerotedesca, sia dallo speaker, sia dal portiere Brecher.

La sfida è così stata portata a termine. Anche se è difficile sostenere con certezza quali pericoli siano stati corsi. «Se la tribuna fosse crollata, avremmo registrato persone ferite, persino paralizzate» ha ammonito Blaser. «E in quanto vicepresidente del CdA e CEO, a fronte dello scenario peggiore avrei rischiato grosso. Non posso accettarlo. Vi sono delle regole da rispettare. Ecco perché mi adopererò a fondo per fare luce sulla vicenda e le responsabilità in gioco. Non trattandosi di un caso isolato, inoltre, porterò il tema all’attenzione della conferenza dei club di SFL, in agenda mercoledì».  

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