Trujillo punta subito in alto, l’obiettivo è la Super League

È un Pablo Bentancur più sereno, all’apparenza, sorride e scherza, l’accordo raggiunto con il nuovo patron colombiano Juan Carlos Trujillo Velasquez sembra avergli tolto un peso: «Quando ho accettato la sfida, sapevo sarebbe stato difficile, ma non così tanto, altrimenti non avrei accettato. Ma una volta che sei dentro devi farcela. Lascio una squadra di professionisti con una stabilità certa nel mondo del calcio svizzero. Dovevo essere un po’ più politico. Sono politicamente scorretto ma sono fatto così, quello che provo dico». Fa una lunga pausa, riflette: «Si poteva migliorare il rapporto con quei tifosi che sono stati scettici fin dall’inizio». Altra pausa, poi torna l’animo caliente, latino: «Non parlo di chi ha vandalizzato lo stadio senza ricevere alcuna denuncia da parte del Municipio. Dovevo chiuderli fuori prima, non all’ultima partita. Comunque oggi è un bel giorno, non è stato semplice trovare un nuovo proprietario, soprattutto perché tutti sanno la situazione di continua tensione con la Città di Bellinzona, la politica. Ho fatto il mio, ho perso soldi, ma voglio bene a questa squadra. Ho deciso io di andare via, adesso tocca alle istituzioni fare un passo verso la nuova proprietà. Joe Mansueto è arrivato quando il Lugano di Angelo Renzetti era come il Bellinzona, o anche peggio, e ha trasformato la città, non solo la squadra, la città».
Generare sogni
Dopo le emozioni proviamo a scoprire la parte fredda ma essenziale della trattativa, quando è costata la squadra al colombiano, di origini portoghesi, Trujillo? Bocche cucite. Per ora il passaggio è avvenuto per il 40% del pacchetto azionario, il restante 60% verrà ceduto a fine stagione. Il nuovo proprietario passa a salutare i circa 50 tifosi presenti al centro sportivo di Gorduno, poi concede ai giornalisti poche parole, ma determinate: «Pensiamo solo alla promozione in Super League. Vogliamo generare sogni nei giovani tifosi, vincere, e vincere aiuta a riconquistare i tifosi». Dichiarazioni da condottiero per chi in Colombia ha preso il Llaneros FC e l’ha portato immediatamente nel massimo campionato. I fatti non lo smentiscono ma sotto il sole cocente di Gorduno al momento i giocatori erano solo 10 di movimento e 3 portieri, un po’ pochi a meno di un mese dalla ripresa del campionato. C’erano Dragan Mihajlovic e Ilan Sauter, e proprio quest’ultimo sarà una trattativa da affrontare a breve. Il suo contratto scade a fine dicembre e la nuova proprietà non può correre il rischio di lasciarlo partire a parametro zero. In questi giorni si è fatto avanti un club del campionato cadetto francese, ma in questa fase di grandi cambiamenti non hanno trovato il giusto interlocutore, vedremo nelle prossime ore. Bloccati a Francoforte, a causa del guasto della scorsa notte al radar del nord Italia, quattro giocatori colombiani, tra cui un portiere, che dovrebbero essere integrati nelle prossime ore. Vestiranno ancora la maglia del Bellinzona Issouf Diarra, Aris Sorensen e Néhemie Lusuena, mentre tra i sicuri partenti ci saranno Jonathan Sabbatini e il funambolico Chacón.
La missione del coach
A dirigere l’allenamento, con più leggerezza di spirito rispetto ai suoi predecessori, ma con tanta grinta e carichi nelle gambe, il nuovo mister Xavi Andrés Ibarra, per lui garantisce Mario Rosas, che sarà il nuovo amministratore unico. Per ora Ibarra non può parlare, verrà presentato ufficialmente in settimana. Per lui un compito arduo, cancellare le scorie e gli strascichi di una stagione dispendiosa più emotivamente che fisicamente. Lo sentiamo parlare con i giocatori, chiede dialogo, in campo soprattutto, ma atmosfera leggera non significa allenamenti leggeri, su questo è molto chiaro. Oggi sembrava più un doverci essere per forza visti i continui rinvii vissuti la scorsa settimana. Obiettivo fondamentale sarà quello di evitare i cali vissuti nelle ultime due stagioni, flessioni che hanno condizionato il campionato sotto i castelli lasciando scivolare la squadra verso salvezza e anonimato da metà classifica. Lasciamo il campo di Gorduno con la sensazione di un quadro dai contorni non ancora ben definiti, Mario Rosas in settimana arriverà per illustrare programmi e ambizioni. Tornerà a Bellinzona con qualche giocatore dalla Spagna, cosi ci sembra di capire dai discorsi a mezza voce tra nuova e vecchia dirigenza. Chi invece non c’era è il presidente Brenno Martignoni Polti, pare sia anche lui in Spagna, ma non per motivi calcistici. Di certo sappiamo della sua disponibilità a continuare a ricoprire il ruolo, soprattutto dopo la vincente battaglia che gli ha permesso di unire sotto lo stesso cappello prima squadra e settore giovanile, ma un accordo si raggiunge in due e al momento i nuovi arrivati non si pronunciano sull’argomento.