Ultras in Italia, chi ha davvero colpa?

Ultras nel mirino in Italia. Prima i "cori di discriminazione territoriale" nei confronti dei napoletani, poi la farsa di Salerno, con i tifosi della Nocerina (cui era stata vietata la trasferta) che hanno "invitato" la propria squadra a non scendere in campo. Il risultato? Tre sostituzioni effettuate subito, cinque giocatori che hanno finto infortuni e arbitro costretto a sospendere la partita per mancanza legale del numero di calciatori in campo. La politica cerca di contenere il problema, l?opinione pubblica si indigna e parla di "pallone malato". Ma è solo colpa delle frange più calde? In campionati come la Lega Pro, gli ultras sono gli unici presenti in stadi fatiscenti e altrimenti vuoti. E allora, i club stessi si avvicinano alle curve, creando pericolosi cortocircuiti. Per capirne di più, ma soprattutto per capire la cosiddetta mentalità ultrà, abbiamo contattato "Principe", uno dei responsabili della "AC Milan Firm", gruppo organizzato della tifoseria rossonera. "Il nostro mondo funge da capro espiatorio" dice. Nell'edizione odierna del Corriere del Ticino, spazio anche al giornalista e scrittore Stefano Olivari, secondo cui le frange più calde del tifo - soprattutto in campionati minori come la Lega Pro - di fatto sono il braccio armato dei club.