Calcio

Un punto di rincorsa: «Ma potevano essere tre»

Al Comunale, davanti a pochi intimi, il Bellinzona non va oltre l’1-1 contro lo Sciaffusa - Capitan Tosetti: «Peccato essere passati in svantaggio, queste gare devono essere una vetrina»
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Massimo Solari
23.04.2024 22:47

C’era ancora tanto vento al Comunale. E, oltre la linea di centrocampo, un altro avversario modesto. A questo giro, però, il Bellinzona ha impiegato più di un’ora per trovare la via della rete. Non solo: i granata hanno dovuto inseguire a lungo lo Sciaffusa, passato in vantaggio poco dopo la mezz’ora. Reduce dall’inequivocabile e finanche inebriante 4-0 rifilato al Baden e dalla licenza di gioco staccata in prima istanza, l’ACB inseguiva una nuova vittoria. La seconda consecutiva, appunto, come ancora non si era verificato nel 2024. Niente da fare. E, quale aggravante, la squadra di Manuel Benavente chiuderà la stagione senza aver mai battuto i renani, loro sì ancora sprovvisti del pass per il prossimo campionato.

Un secondo tempo degno

Delle carenze dei rispettivi club, probabilmente, hanno discusso Pablo Bentancur e Jimmy Berisha, fianco a fianco - in uno dei gabbiotti della tribuna principale - per buona parte dell’incontro. Il CEO dello Sciaffusa ha esultato per primo, complice una chiusura imperfetta di Mihajlovic e l’uscita bassa di Iacobucci riuscita solo a metà che Bunjaku non ha esitato a tramutare in gol. L’uomo forte del Bellinzona, invece, si è aggrappato al rigore trasformato da Pollero al 66’ e a un secondo tempo quantomeno degno da parte dei padroni di casa. Davanti a pochi intimi, gli sforzi profusi dai granata - ringalluzziti dagli ingressi di Seiler prima e Neelakandan poi - non sono tuttavia bastati per ribaltare il risultato.

«Il mio contratto? Vedremo»

«Peccato, perché siamo passati dal possibile 1-0 a una dormita difensiva che ci è costata caro» sottolinea Matteo Tosetti. Il capitano fa riferimento alla clamorosa chance sciupata da Chacòn al quarto d’ora e alla disattenzione principale della retroguardia granata. «Ammettiamolo, lo Sciaffusa era sceso in Ticino per conquistare un punto. Nient’altro. Alla fine muoviamo la classifica anche noi dopo il bel successo contro il Baden che ci ha probabilmente tolto qualche energia a livello mentale. La verità, però, è che i punti potevano essere tre». Già. Alla salvezza, ad ogni modo, manca unicamente il timbro della matematica. A quali stimoli fare affidamento, dunque, nelle ultime uscite stagionali? Ancora Tosetti: «Beh, le partite conclusive di un campionato sono spesso una vetrina. Per chi ha trovato meno spazio o chi deve rinnovare il proprio contratto». E al Comunale sono parecchi. Quasi tutti. Capitano compreso. «Personalmente non ho ancora discusso con la dirigenza» indica Tosetti: «Una volta certificata la permanenza in Challenge League arriverà il momento di farlo». Accontentarsi di un ottavo posto, tuttavia, sarebbe persino triste. «Certo - conferma l’esterno ticinese - chiudere al quarto o quinto rango avrebbe tutto un altro sapore. E infonderebbe continuità al progetto avviato con il nuovo staff». Che, a sua volta, deve però decidere se restare o partire.