Calcio

Un video indecente rischia di macchiare la festa della Norvegia

Venticinque anni dopo, la selezione scandinava è pronta a regalarsi un altro grande torneo - Ma in queste ore si parla solo del filmato dai contenuti sensibili condiviso illegalmente dal giovane attaccante Andreas Schjelderup
©REUTERS/MARIUS SIMENSEN
Massimo Solari
13.11.2025 06:00

Manca un ultimo passo. Poi solo l’inaudito e l’inverosimile negherebbero il Mondiale 2026 alla Norvegia. Questa sera, a Oslo, Haaland e compagni sfidano l’Estonia, e in caso di successo, l’ultima curva delle qualificazioni assumerebbe le sembianze di una passerella trionfale. Sì, perché il match in programma domenica a San Siro, contro l’Italia, si svuoterebbe di significato sportivo, considerata la differenza reti ampiamente favorevole ai norvegesi, in vetta al gruppo I. Tutto molto bello. E ardentemente desiderato, tenuto conto dell’interminabile attesa. Sono infatti trascorsi 25 anni dall’ultimo grande torneo disputato dagli scandinavi: Euro 2000. Di nuovo, tutto magnifico e - numeri alla mano - meritatissimo. Peccato che euforia e nobili intenzioni, negli ultimi giorni, siano state oscurate da uno scandalo. Uno scandalo che ha travolto il giovane attaccante Andreas Schjelderup.

L’ammissione

21 anni e giocatore del Benfica di José Mourinho, Schjelderup vivrà gli incontri con Estonia e Italia per poi recarsi a Copenaghen, dove mercoledì prossimo verrà processato in tribunale. E con ogni probabilità condannato. Il diretto interessato, d’altronde, è reo confesso. Quando ancora vestiva la maglia del Nordsjaelland e aveva 19 anni, condivise illegalmente su Snapchat un video dai contenuti sensibili. Nel dettaglio, si tratta di un filmato di 27 secondi, di natura sessuale e con coinvolte persone di età inferiore ai 18 anni. Schjelderup ha ammesso l’errore in un lungo post pubblicato sabato sera su Instagram, dopo che per mesi l’identità della persona indagata dalla polizia danese non era stata rivelata. L’attaccante norvegese sostiene di aver inoltrato il video a un amico «senza pensarci lucidamente» e dopo averne guardato il contenuto «solo per i primi secondi». Il tutto precisando: «Il reato per cui sarò condannato non rispecchia chi sono come persona e che cosa rappresento». Da una pena con la condizionale, ad ogni modo, sarà pressoché impossibile scappare.

Comunque convocato

Sul tema è stato chiamato a esprimersi pure il ct della Norvegia Stale Solbakken. Anche perché durante la parte iniziale della conferenza stampa che ha tenuto lunedì gli sono piovuti addosso solo interrogativi su Schjelderup. «Ha fatto una cosa molto stupida» il giudizio del selezionatore. E perché convocarlo, dunque? «Riceverà la sua punizione in Danimarca, e se la merita. Ma oltre a questo, perché dovrei punirlo ulteriormente? Non credo che sarebbe giusto. Anche se quello che ha fatto è abbastanza grave, sono molto fiducioso circa la bontà di aggregare Schjelderup al resto del gruppo».

La questione, va da sé, ha acceso i riflettori pure sulla Federcalcio norvegese, progressista e in passato più volte intransigente con FIFA e UEFA, per esempio sull’assegnazione dei Mondiali a Qatar e Arabia Saudita, o ancora sulla partecipazione di Israele all’attuale campagna di qualificazione. Anche la presidente Lise Klaveness, avvocato, ha ad ogni modo sostenuto la scelta dello staff tecnico. «Siamo convinti che non occorrano ulteriori sanzioni». Media e opinione pubblica, tuttavia, continuano a interrogarsi. E c’è inevitabilmente attesa per il trattamento che, fra poche ore, verrà riservato al giocatore allo stadio Ullevaal di Oslo. Non vedere in campo Andreas Schjelderup, dopo l’impiego in quattro dei sei turni già archiviati, sarebbe però tutto fuorché sorprendente. Anche se la festa norvegese, in parte, rischia già di essere stata rovinata.

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