Il duello

Uno spettacolo nello spettacolo

La sfida a distanza fra Mattia Croci-Torti e Peter Zeidler
© KEYSTONE / ALESSANDRO DELLA VALLE
Flavio Viglezio
15.05.2022 18:40

Come un balletto lungo 90 minuti. Da una parte Mattia Croci-Torti, dall’altra Peter Zeidler, vulcanico allenatore del San Gallo. I due, inutile nasconderlo, non si annusano un granché. Forse, ma solo forse, perché si assomigliano troppo. Ed allora eccoli lì, fin dall’inizio della sfida in piedi nella loro rispettiva area tecnica. Vi resteranno per tutta la partita, senza mai sedersi un solo attimo. Fingono di ignorarsi, ma ognuno scruta i gesti dell’altro. Si agitano, reclamano con il guardalinee o con il quarto uomo, appaludono il bel gesto di un loro giocatore. Sono due leoni in gabbia, simili anche nell’abbigliamento. Estremamente «casual». Nel 2016, nella finale persa contro lo Zurigo, dopo un anno intero con la tuta Zdenek Zeman si era presentato in panchina in giacca e cravatta. Vallo a dire al «Crus» e a Zeidler.

Passano i minuti e il tecnico tedesco è sempre più nervoso. Fa segno alla squadra di rimanere calma, ma è come se in fondo lo dicesse a sé stesso. Il «Crus» invece è concentratissimo, non spende più energie a discutere con arbitri o avversari. Anche sul 4-1, a giochi già fatti e in pieno recupero, il suo volto sembra quello di una Sfinge. Imperscrutabile. Zeidler, quasi a rendergli omaggio, indossa un cappellino: Croci- Torti, manco a dirlo, ce l’ha in testa fin dall’inizio. Non lo toglie nemmeno quando arriva il triplice fischio, quando la Coppa Svizzera da sogno diventa realtà. Piange, il «Crus»: Zeidler non c’è già più.

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