Un’orchestra soave in cui stecca solo Celar

Esordio perfetto in Super League per il giovane terzo portiere bianconero. Sempre attento e, soprattutto, decisivo su Elia nel primo tempo.

Sul pezzo dall’inizio alla fine.

Imperiale per almeno un’ora. Poi, bisogna riconoscerlo, Elia lo fa soffrire parecchio.

Non sempre pulito e ordinato, anzi. Però, in un modo o nell’altro, trova sempre il modo di arginare avversario e pericolo.

Bene. Molto bene. Per altro in un ruolo - quello di esterno difensivo - non suo. Dietro dà man forte ad Arigoni, in fase di spinta invece garantisce tanta qualità.

Partitona per il capitano bianconero. Sempre lucido, sempre primo sul pallone. Quando gioca così, meriterebbe un contratto a vita.

Tampona e rilancia alla grande. Come quando manda in porta Celar, senza purtroppo essere premiato.

Per 45 minuti fa quello che vuole, danzando lungo l’out di sinistra. Scala la marcia nella ripresa.

Una spina nel fianco, lì tra le linee. E per Renato si tratta dell’ennesima prova positiva. L’infortunio alla mano? Solo un brutto spavento.

Sembrava la classica serata storta, lastricata di buone idee e però esecuzioni infelici. Già... E invece al 77’ s’inventa forse il gol più bello della Super League 2022-23. Che giocatore.

Diversi movimenti giusti, è vero. Ma anche un’occasione clamorosa sprecata. Speriamo abbia conservato l’affondo per il 4 giugno.

Si congeda dal club fra gli applausi e con una mezz’ora gagliarda.

I suoi piedi educati nobilitano il finale di gara.

Prima recupera 10 metri ad Amenda in un battito di cuore, sbagliando tuttavia a tu per tu con Racioppi. Riesce quindi a mandare in estasi Cornaredo con un pallonetto delizioso.

Eguaglia il record di punti della scorsa stagione con una prestazione di grande spessore, sia sul piano tattico, sia in termini di personalità. La finale di Coppa Svizzera sarà anche un’altra cosa, ma qualche dubbio allo Young Boys lo ha senz’altro insinuato.