Valon Behrami si presenta a Sion

MARTIGNY - Valon Behrami, presentato agli addetti ai lavori oggi a Martigny, ha pronunciato le prime parole da giocatore del Sion. E sono parole di stima assoluta per Christian Costantin e il figlio Barth, uomini forti della società vallesana: «Quando mi sono rotto il perone tre mesi fa, il primo a scrivermi per manifestarmi la sua vicinanza è stato Barth Constantin. Sono legato ai proprietari del Sion da molto tempo. A Sion mi hanno convinto con il loro spiccato lato umano. Non mi hanno trattato solo come un giocatore di calcio, ma in quanto uomo. Questo dettaglio ha fatto la differenza».


L’ex nazionale, che vuole terminare la carriera con la maglia del Sion, non è ancora tornato al top della forma: «Sono nella fase finale della riabilitazione. Posso però assicurare – e chi mi conosce lo sa benissimo – di non aver accettato la proposta vallesana per crogiolarmi in un comodo prepensionamento vicino a casa. Non riesco a vivere contento se le cose sul rettangolo da gioco non vanno per il verso giusto. Sono troppo fiero per accontentarmi della mediocrità. Quindi, non sono venuto in Svizzera per fare show e adagiarmi sul mio blasone».
Il ticinese è stato interrogato pure sulle recenti prestazioni della Nazionale alla Nations League in Portogallo: «Ad essere sincero, non ho visto le due partite dei rossocrociati. Non ne avevo il tempo. Sapete... vado a letto presto (ride, ndr.)».
L’approdo a Sion sarà un nuovo inizio, una nuova sfida per lasciarsi alle spalle un anno bello dal punto di vista personale, ma avaro di gioie sportive: «Quest’anno mi sono successe molte cose. Il Mondiale, il matrimonio (con Lara Gut, anche lei presente alla conferenza stampa di presentazione, ndr.), le incomprensioni con Petkovic e il brutto infortunio. Ho scoperto nuovi sentimenti che prima non conoscevo. Anche le prove più dure contribuiscono a farti maturare. Sono diventato molto più riflessivo. Penso sia un bene per un calciatore».
