Valsangiacomo sul caso combine: «Il tentativo andava denunciato»

Signor Valsangiacomo, cominciamo da una considerazione banale ma importante: sono stati squalificati i giocatori (Renato Santillo per il Castello e Luca Giaccari per l’Ascona) mentre i club coinvolti non sono stati toccati. Come mai?
«Il rapporto d’inchiesta consegnatoci dalla commissione preposta parlava di iniziative personali. Le società non erano coinvolte. Parliamo di Castello, Ascona e Gambarogno. Quest’ultima società era stata tirata in ballo nel video, ma non c’entrava nulla».
Di cosa si sono macchiati nello specifico i due calciatori?
«È stato violato l’articolo 135 del regolamento di gioco in seno all’Associazione svizzera di football. Santillo ha sbagliato due volte. Avrebbe dovuto rispondere con un secco no alla richiesta di Giaccari e, inoltre, avrebbe dovuto denunciare l’accaduto. Quest’ultimo passo è previsto dai nostri statuti. Noi, però, non abbiamo ricevuto nessuna chiamata. Al contrario, Santillo ha veicolato il messaggio di Giaccari tramite un video condiviso sulla chat del Castello. Il che può essere visto come un’accettazione della richiesta formulata dal giocatore avversario».
Santillo è stato squalificato fino al 3 aprile del 2020, Giaccari fino al 3 gennaio del 2021. Le sanzioni sono, diciamo così, educative?
«Faccio una premessa. Anni fa, saltò fuori che alcuni professionisti truccavano le partite. Sì, è successo proprio in Svizzera. Il Ministero pubblico della Confederazione addirittura aprì un fascicolo. C’era, alle spalle, un giro di scommesse. Sul fronte sportivo, per contro, alcuni giocatori vennero radiati. Se per una combine è prevista la radiazione, è corretto essere severi anche di fronte ad un semplice tentativo. Innanzitutto, a noi premeva capire se il caso era di competenza della Federazione ticinese di calcio. Ci siamo confrontati con l’ufficio giuridico dell’Associazione svizzera di football a tal proposito. Quanto alle due squalifiche, le ritengo corrette».
I due calciatori avranno una settimana di tempo per presentare ricorso. E se in seconda istanza le squalifiche venissero ridotte o addirittura annullate?
«Bisognerebbe capire se i ricorsi verranno davvero inoltrati. Santillo mi dicono lo farà, quanto a Giaccari non saprei. Venendo alla domanda, io posso solo ribadire che le due squalifiche sono corrette. Se poi in seconda istanza vi sarà uno sconto o anche di più, beh, accetterei di buon grado».
Nel calcio regionale si dice spesso che, a fine stagione, molti risultati sono combinati. Lei che sensazione ha in merito?
«Voglio pensare che non sia così. Posso dire che, a fine stagione, le squadre senza più obiettivi tendono a non dare il 100%. È una cosa psicologica. Non credo a sistemi o altro per combinare risultati».
Cosa l’ha colpita della vicenda? Le parole usate per veicolare la richiesta?
«Il come è un altro discorso. A noi premeva capire se la richiesta c’è effettivamente stata. In base al rapporto d’inchiesta, direi che c’è stata. Però, davvero, ci tengo a ribadire che i nostri campionati sono regolari. Le partite vengono giocate con serietà. Poi, è evidente, a tutti può capire che scivoli la frizione come dico io. Il calcio ticinese in generale gode di buona salute. Tuttavia, quando si verificano delle irregolarità è sacrosanto intervenire e punire».
L’altro vostro problema è la violenza?
«Anche qui, per fortuna, i casi sono pochi se pensiamo alla totalità delle partite. E anche qui cerchiamo di punire i giocatori invece dei club. Le maxi squalifiche non sono legate al pugno sferrato. Non soltanto, quantomeno. Il discorso è molto semplice: un giocatore che scatena una rissa in campo potenzialmente può creare grossi problemi».
E poi ci sono le amichevoli fra formazioni del calcio regionale quotate sui provider di scommesse. Come la mettiamo?
«È un fenomeno per noi incontrollabile. Ne ho parlato con le squadre, so che i giocatori ne parlano fra di loro negli spogliatoi. Ma non mi risultano anomalie in questo senso o gare truccate. Ho voluto anche capire, a bordo campo, come funziona il fenomeno. C’è un addetto che in tempo reale invia ai provider le notizie sulla partita: chi sta attaccando, in quale zona e via discorrendo. Detto ciò, sono abbastanza tranquillo in merito».