Calcio regionale

Voglia di giocare con i propri amici

Daniel Mele ha deciso di scendere di categoria e sposare la causa del Riviera «Qui mi trovo benissimo e vogliamo toglierci tante belle soddisfazioni nei prossimi anni»
Gianluca Pusterla
Gianluca Pusterla
28.10.2019 06:00

Daniel Mele lo abbiamo conosciuto con la maglia del Taverne cucita addosso. 77 presenze e la bellezza di 59 gol. Numeri da capogiro, per un bomber implacabile con una media di una rete ogni cento minuti. Una sentenza: praticamente con lui in campo la sua squadra partiva sempre avanti 1-0. Ha militato in Seconda Lega Interregionale e visti i risultati ci si aspettava potesse salire (almeno) di un gradino, puntando a categorie ancor più prestigiose, in cui misurare fino in fondo il suo reale valore. E invece... ha deciso di tornare ai piedi della scala, in Quinta Lega; una scelta che ha sorpreso un po’ tutti gli appassionati del pallone regionale. Perché? Cos’è successo? Le motivazioni ce le spiega lui stesso. «Nella mia vita ho sempre cercato di fare scelte che potessero permettermi di vivere al meglio. Ultimamente stavo trascurando valori per me molto importanti e ho quindi deciso di recuperarli, prima che andassero definitivamente persi». E come sta andando questo nuovo capitolo? «Si tratta di un’avventura chiaramente nuova per me, credo ci voglia coraggio . Ho scelto di ripartire da qui per provare a fare qualcosa di grande con una società fatta essenzialmente di amici». Il Riviera (ex Football Club Juventus Cresciano) è stato creato l’anno scorso, da questa stagione è diventato ufficialmente Football Club Riviera. Quello di Mele è un legame stretto, che non si è perso nel corso degli anni in cui ha giocato altrove. «Li ho sempre seguiti e ho deciso di unirmi a loro per, come già detto, provare a portare la squadra del mio paese in categorie superiori e inoltre ricreare entusiasmo nella regione. Devo dire poi che avere la possibilità di giocare con i miei amici d’infanzia è bellissimo». Un salto a ritroso, quello di Mele, di ben quattro categorie. Ma concretamente, quali sono le differenze in campo? «Il livello di gioco cambia radicalmente, questo è innegabile. Cerco però sempre di non adattarmi agli altri, mi piace mantenere una costanza elevata in modo da poter aiutare la squadra a fare bene. Ho dei compagni di squadra fantastici e validissimi che mi aiutano. Siamo molto affamati e speriamo di rimanere così fino alla fine della stagione, così da toglierci delle belle soddisfazioni». Quali sono oggi i tuoi obiettivi e quelli della tua squadra? «Continuare questo percorso iniziato solamente pochi mesi fa. L’obiettivo è quello di migliorare e crescere insieme alla mia squadra. Inoltre mi sento di dire che il calcio è passato in secondo piano, in quanto sto puntando sul lavoro». Daniel lavora infatti come assistente di produzione e vendite presso una ditta di Manno. Prima di concludere la nostra chiacchierata gli domandiamo qual è il suo ricordo più bello . «Se devo essere sincero mi emoziona molto ricordare quando da piccolo ho iniziato a giocare negli allievi E assieme a gente più grande di me e, dopo una carriera sempre lontano da casa- tra Bellinzona, Team Ticino, Giubiasco e Taverne - aver ritrovato alcune di quelle persone quest’anno al Riviera mi fa molto piacere». Un’altra, l’ennesima, dichiarazione d’amore per il suo Riviera. Una scelta discussa e discutibile, ma che alla luce delle sue parole appare assolutamente azzeccata. Il calcio, in fin dei conti, altro non è che un gioco. E divertirsi, stare bene con i propri amici, vale probabilmente molto di più delle soddisfazioni personali e dei campionati vinti.