Zidane maltrattato, la Francia insorge

(Aggiornato alle 13.47) Probabilmente, Noël Le Graët non immaginava che l’intera Francia si sarebbe sollevata dopo le sue dichiarazioni. Anzi, dopo aver demolito un monumento del calcio transalpino: Zinédine Zidane. Già, il presidente della Federcalcio francese – dopo le accuse di comportamento «inappropriato» se non addirittura molestie – ha pensato bene di farla grossa, anzi grossissima. Spendendo parole dure nei confronti dell’ex fantasista.
Le parole del presidente
I fatti, ora. All’indomani del prolungamento del contratto di Didier Deschamps alla guida della nazionale, fresca di secondo posto a Qatar 2022, Le Graët è stato intervistato da RMC. Fin qui nulla di strano, anzi. La polemica è nata quando al presidente è stato chiesto se, in questi giorni, fosse stato contattato o meno da Zidane, il cui nome in passato è stato più volta accostato alla panchina dei Bleus. Apriti cielo: «Zinédine Zidane? Non gli avrei nemmeno risposto al telefono. Che cosa avrei dovuto dirgli, poi? Buongiorno, non si preoccupi e cerchi pure un altro club, ho appena concluso con Didier».
Le Graët si è spinto oltre, commentando le voci che vorrebbero proprio Zidane alla guida del Brasile. «Sarei sorpreso se andasse lì» ha detto il presidente. «Ma faccia quello che vuole, non sono affari miei. Io non l’ho mai incontrato anche perché non abbiamo mai pensato di separarci da Didier Deschamps. Non mi interessa, davvero, può andare dove vuole. In Europa, di club, ne avrebbe quanti ne vuole. Che finisca ad allenare una selezione, per contro, stento a crederlo».
Le reazioni
Eppure, proprio Le Graët nel 2021 aveva detto che, in caso di addio di Deschamps, Zidane sarebbe stato il primo nome in cima alla lista di possibili sostituti. Che cosa è successo, dunque, nel frattempo? L’uscita del presidente della Federcalcio ha scatenato, appunto, uno tsunami di reazioni e prese di posizione. Tutte incentrate sulla mancanza di rispetto.
«Zidane è la Francia» ha twittato, rabbioso, Kylian Mbappé a poche ore dall’intervista. Il cinguettio della superstar del Paris Saint-Germain è stato visto da oltre 54 milioni di persone.
Critiche sono arrivate anche da ex calciatori come Franck Ribéry e Djibril Cissé. E pure la politica ha voluto dire la sua, in particolare con Amélie Oudéa-Castéra, il ministro dello Sport, di fatto il capo di Le Graët. Le dichiarazioni del presidente della «prima Federazione sportiva in Francia» sono, «di nuovo», fuori luogo ha detto Oudéa-Castéra, lamentando «una mancanza di rispetto» verso una leggenda come Zidane. E chiedendo delle scuse pubbliche.
Lunedì, la polemica ha varcato i confini francesi scollinando in Spagna e, nello specifico, a Madrid. In mattinata, infatti, il Real ha pubblicato un comunicato ufficiale sul proprio sito web. Il club «deplora le sfortunate dichiarazioni del presidente della Federcalcio francese, Nöel Le Graët, su Zinédine Zidane, una delle più grandi leggende dello sport mondiale». Per il club di Madrid, ancora, «queste osservazioni mostrano una mancanza di rispetto nei confronti di una delle figure più ammirate dai tifosi di calcio di tutto il mondo» e ricordano da vicino quelle rivolte, a suo tempo, al capitano dei Blancos Karim Benzema.
Sabato, il contratto di Deschamps è stato prorogato fino al 2026. Tagliando, di fatto, la strada a un possibile arrivo di Zidane. Le Graët, nella controversa intervista a RMC, ha parlato anche della sua successione: «Ci sarà un’elezione per il prossimo presidente della Federazione, non si tratterà di una designazione ma volendo possiamo aiutare qualcuno. Io sarò in sella fino alla fine di Euro 2024, poi si vedrà». Della serie: i destini di Deschamps e Le Graët sono legati. E, soprattutto, incompatibili con la parabola di Zidane. Una leggenda maltrattata (a parole).
E, infine, le scuse
Le Graët, per finire, ha presentato le sue scuse a Zidane attraverso una nota. «Queste osservazioni hanno creato un malinteso. Vorrei presentare le mie personali scuse per queste osservazioni che non rispecchiano assolutamente il mio pensiero, né la mia considerazione per il giocatore che era e l'allenatore che è diventato Zidane». Caso chiuso? Lo vedremo.