Carlo e Vicky agli Europei: «Siamo diventati più sfacciati»

KIEV - Stavolta bisogna ballare sul tappeto delle convinzioni, abbracciare la voglia di andare avanti, respingere la paura di non farcela. Come se si danzasse sulle note di un tango. Per esempio Libertango, firmato da Astor Piazzolla, o Volver di Maxim Rodriguez, che accompagneranno domani nel programma corto della danza - o Rhythm Dance, la competizione s’inizia alle 12.40 - Victoria Manni e Carlo Röthlisberger, la coppia italo-elvetica che rappresenta i colori rossocrociati agli Europei di pattinaggio artistico di Minsk.
Milanese lei, ticinese lui, nato e cresciuto a Coldrerio, da anni assiduo frequentatore delle piste di ghiaccio della Confederazione, dapprima nella categoria individuale, quindi nella danza.
A livello svizzero la concorrenza per loro è poca per non dire nulla. Il termometro che misura il valore della coppia si trova all’estero, nelle competizioni ISU (la Federazione internazionale): Grand Prix, Europei e Mondiali.
Vicky e Carlo sono alla terza partecipazione ad un Europeo: l’anno scorso non andò benissimo (23° posto), complice un infortunio ad un piede che prima dell’evento costrinse a due mesi di pausa forzata la Manni. A Minsk non dovrebbero più esserci scuse, perché la coppia è in forma, ha appena staccato anche la qualificazione per i Mondiali di Saitama (confermata proprio negli scorsi giorni dalla Federazione svizzera), è in costante progresso sul piano del punteggio.
«La qualificazione per il programma libero è il nostro obiettivo: questa volta vogliamo rimanere fino al termine della competizione e occorre dunque far parte delle migliori venti coppie dopo il corto. Non tutto dipenderà da noi, che però vogliamo crescere e migliorare ulteriormente il nostro personale best» dice Carlo.
La coppia Manni-Röthlisberger, affiliata al CP Biasca, si allena regolarmente a Milano, dove i due ragazzi, classe 1994, studiano all’università: diritto Victoria, geografia Carlo.
«Conciliare studi e attività sportiva non è sempre evidente, ma con un po’ di buona volontà e qualche sacrificio siamo sulla buona strada» affermano all’unisono. A dirigere la loro danza sul ghiaccio vi è una figura di spicco della specialità, l’ex-pattinatrice Barbara Fusar Poli, che in coppia con Maurizio Margaglio a cavallo tra gli anni Novanta e Duemila ha ottenuto risultati di grande rilievo, tra cui un titolo mondiale ed uno europeo, oltre a tre medaglie d’argento (1 ai Mondiali, 2 all’Europeo) e una di bronzo alle Olimpiadi del 2002.
«È un’allenatrice esigente che ci fa lavorare molto nella ricerca della sicurezza, che dobbiamo cercare di dimostrare anche quando siamo... insicuri. Infatti abbiamo guadagnato in termini di «sfrontatezza», siamo diventati più sfacciati e così facendo ci rendiamo conto che non diamo tempo al cervello di dubitare e di farci cadere nell’errore» osserva Carlo.

Guardando ai risultati della stagione, il metodo sembra funzionare, la progressione della coppia è stata evidente, anche se inizialmente non tutto è stato facile.
«In effetti subito dopo l’estate non eravamo contentissimi: dopo la prima gara abbiamo cambiato tutto il programma corto, visto che il punteggio non era soddisfacente, ricominciando praticamente da zero, con nuove musiche, nuovi passi e nuove coreografie. A ragion veduta è stata una buona cosa» afferma ancora il ragazzo di Coldrerio, mentre Victoria aggiunge: «gli obiettivi che abbiamo raggiunto in questa stagione ci danno la carica per questo importante appuntamento. Andare a Minsk con la qualificazione per i Mondiali in tasca ci garantisce molta tranquillità ed energia. Credo non sia solo merito dei cambiamenti operati a livello dei contenuti del programma, ma pure del metodo di allenamento».
Vicky e Carlo sono una coppia affiatata, sanno che le difficoltà possono superarle solo lavorando l’uno per l’altra.
«Pattinare in coppia rappresenta una scuola di vita: sai che il risultato non dipende solo da te, che qualche volta sei tu a dare più dell’altro e altre volte è il contrario. E occorre accettare l’eventuale errore, ricercare il compromesso, condividere le scelte e le strategie».
Tutto comincia da un corto, che ben fatto può trasformarsi in un lungo e aprire orizzonti insperati.