Chlapik: «Tre gol per emulare Kubalik? Voglio farli per aiutare l’Ambrì»

Sette gol in nove partite. Quasi tutti pesanti, come la doppietta di sabato a Bienne. Filip Chlapik è l’uomo del momento in casa leventinese. Almeno dal punto di vista contabile. «È uno scorer, non si discute», dice Luca Cereda. «È uno di quei giocatori che ogni tanto non si vedono, ma poi inventano il tiro decisivo. Come allenatore, a volte bisogna chiudere un occhio. Io, però, con Filip voglio continuare a spingere. Se vuole davvero rincorrere i suoi sogni, deve fare quel passo in più che - secondo me - ha nelle corde. È la mia sfida con lui».
Una stagione logorante
«Sono felice di aver contribuito a qualche vittoria importante, ma l’hockey è uno sport di squadra e poco importa chi segna», afferma l’attaccante ceco. «Spero di continuare così. Il mio inizio in Svizzera non è stato perfetto, mi ci sono voluti un paio di mesi per adattarmi. Ho anche avuto poche pause per staccare, visto che sono stato in Nazionale a novembre, dicembre e febbraio. Senza dimenticare la Spengler. È stata dura. Ma sono rimasto postivo, cercando di ascoltare il mio corpo il più possibile».
Con 22 gol in 45 presenze, Chlapik non è lontano dalle 25 reti segnate dal connazionale Dominik Kubalik nel suo ultimo anno in Leventina, prima di volare in NHL: «Non amo i paragoni, io sono io, anche se mi piacerebbe ripercorrere le sue orme. Mi restano 5 partite e farò il possibile per incrementare il mio bottino. Non per superare Kubalik, ma per aiutare l’Ambrì a raggiungere i pre-playoff. Abbiamo lavorato tutta l’estate e tutta la stagione per entrare nelle prime dieci e non intendiamo mollare proprio adesso. La lotta è serrata, può succedere di tutto e bisogna essere forti mentalmente. Il club non vuole lasciare niente al caso, come dimostrano gli ingaggi di Rüfenacht e Mitchell. Vogliamo andare il più lontano possibile».
Gli assist del migliore amico
Per segnare altre reti pesanti, Filip avrà bisogno della sua spalla preferita: Michael Spacek. È stato lui, infatti, a fornirgli gran parte degli assist. Ben 15. «Fuori dal ghiaccio siamo migliori amici ed è normale che anche in partita ci piaccia stare insieme. Ci cerchiamo e il più delle volte ci troviamo. Non è facile essere sempre al top, ma quando ci riusciamo, ci divertiamo moltissimo».
Per contro, stanno segnando poco i migliori attaccanti svizzeri. Inti Pestoni non buca la rete da 15 partite, André Heim e Dominic Zwerger da 11, Dario Bürgler da 6. Un ulteriore carico di responsabilità sulle spalle degli stranieri? «È normale che sia così, ci hanno ingaggiati per essere produttivi. Io e Spacek non temiamo la pressione esterna, perché ce ne mettiamo addosso già molta da soli. Non ci accontentiamo, vogliamo avere successo».
Ultimamente anche Alex Formenton sta dando un buon contributo a livello realizzativo: «Quando è arrivato, a fine dicembre, era a corto di competizione e doveva integrarsi in una nuova realtà. Ora sta dimostrando tutta la sua forza».
Televisore spento
Martedì sera si sono affrontati Davos e Losanna, avversari dell’Ambrì tra oggi e domenica. Chlapik, però, non ha guardato la partita: «A casa preferisco staccare e godermi la famiglia. Seguo sempre i risultati, sì, ma senza accendere il televisore».