«Confermare Yakin? Una scelta corretta, anche per il gruppo»

Renato Steffen ha almeno un motivo per sorridere. Questa sera la Svizzera conoscerà gli avversari di Euro 2024. E al sorteggio di Amburgo sarà presente anche il commissario tecnico Murat Yakin, nelle scorse ore confermato e persino rilanciato dai vertici dell’ASF e dal direttore delle squadre nazionali Pierluigi Tami. «Reputo la decisione giusta» afferma con convinzione il laterale rossocrociato. «Non solo per me, ma anche per la squadra. Alla fine dei conti sono i giocatori ad andare in campo. E a mio avviso Yakin ci ha sempre preparato per farlo nel migliore dei modi, offrendoci molteplici soluzioni».
Fedelissimo di «Muri», nonostante le ricorrenti critiche sul suo conto, Steffen intravede dunque all’orizzonte un secondo grande torneo dopo i Mondiali in Qatar. «L’autocritica non può e non deve esaurirsi allo staff tecnico. Tocca anche a noi calciatori capire cosa non funziona, perché non segniamo abbastanza a fronte di match spesso e volentieri dominati. Ripeto: sono convinto che sotto Yakin la Nazionale svizzera saprà progredire. Per farlo, comunque, credo sia importante tornare un po’ con i piedi per terra. Perché no, accantonando una narrazione tesa al risultato di grido e prediligendo uno sviluppo più graduale. Una partita alla volta. Solo così, credo, sarà possibile tornare ad ammirare la selezione che anche nel recente passato ha mostrato grandi cose».
Ma Renato Steffen come ha vissuto i giorni sospesi tra la sconfitta di Bucarest e la riconferma del commissario tecnico? «Sono stati giorni un po’ strani» ammette l’esterno bianconero, utilizzando il termine tedesco «komisch». «Da subito, in ogni caso, abbiamo avvertito che la situazione non sarebbe cambiata. Si possono dire diverse cose negative sul conto dell’allenatore, ma ritengo doveroso sottolineare anche gli aspetti positivi. «Abbiamo perso solo un incontro e a parlare di dieci vittorie su dieci, per altro, non era stato Yakin. Ecco dunque le ragioni di un cortocircuito che deve chiamare in causa soprattutto lo spogliatoio. Di nuovo: ora abbiamo la possibilità di rifarci e di mostrare con i fatti il nostro sostegno a chi ha sempre cercato di prepararci con serietà».
La Svizzera, lo ricordiamo, sarà inserita in quarta fascia. Rischiamo un girone di ferro, ma dopo aver addomesticato la Federazione Murat Yakin potrebbe sedurre pure la dea bendata.