Calcio

Constantin dirà addio al Sion nel 2024

Lo storico presidente del club vallesano, in carica da oltre vent’anni, ha annunciato che lascerà la società tra 18 mesi
«CC» vorrebbe più sostegno dalla città di Sion. © KEYSTONE/Gillieron
Red. Sport
06.01.2023 19:53

Da mesi, ormai, Christian Constantin lasciava trapelare avvisaglie. Anche sulle nostre pagine, nell’edizione di sabato 9 aprile 2022, aveva ammesso di sentirsi sempre più solo e in difficoltà alla guida del FC Sion, società che dirige da oltre vent’anni. Giovedì, infine, il 66.enne ha rotto gli indugi: in un’intervista rilasciata ai microfoni di RTS, «CC» ha confermato che lascerà la presidenza del club a giugno del 2024. Diverse le motivazioni che lo hanno spinto ad annunciare il suo addio con diciotto mesi di anticipo. In primis una decisione del Tribunale Federale di Friburgo, che lo ha condannato per aver dissimulato degli utili in base alle nuove regole sulle sponsorizzazioni. Una sentenza, poi confluita nell’obbligo di saldare delle imposte arretrate, che rappresenta un precedente scomodo anche in ottica futura, per un club che per decenni ha operato in una determinata maniera. In seconda istanza, Constantin ha deciso di abdicare anche per le magagne legate alla gestione dello stadio Tourbillon, a suo dire sempre più fatiscente e non al passo con i tempi. Non è infatti un segreto che in questo senso l’attuale presidente del Sion vorrebbe maggiore sostegno - richiesto più volte a gran voce - da parte della città vallesana. E non a caso lo scorso mese di ottobre, anche per mettere pressione all’esecutivo, la società ha disdetto il contratto d’affitto dell’impianto, che la prima squadra non potrà più utilizzare a partire dal 1. dicembre del 2024. Un ulteriore segnale che suggerisce come la volontà di congedarsi da parte di «CC», nonostante qualcuno nelle recenti esternazioni ci veda un’operazione mediatica per smuovere le acque, sia in realtà concreta.

Constantin, nelle sue dichiarazioni a RTS, ha infine affermato che a oggi non crede nell’ipotesi che nei prossimi diciotto mesi si possa fare avanti un acquirente interessato all’acquisto del club. E che quindi, di riflesso, la sua preannunciata uscita di scena di fatto segnerà la fine del calcio professionistico in Vallese. «Dal punto di vista economico, un simile scenario si tradurrebbe in una perdita di circa dieci milioni di franchi - le sue parole -. Verrebbe chiuso un canale importante, un’intera filiera. Ma d’altronde i mecenati e gli imprenditori locali che investono anima e corpo in una società, appartengono a un modo di fare calcio legato al secolo scorso. Una costellazione ormai superata dagli eventi» ha concluso nel suo intervento.