Calcio

Cosa c'entrano Dybala, Malles Venosta e il Lugano?

In passato la località altoatesina ha ospitato diversi club di Serie A e proprio qui nel 2012 il Palermo accolse l'argentino – Il Comune ha però cambiato target e, in primavera, è arrivato ai bianconeri
Massimo Solari
30.06.2022 06:00

#malles #mals #obervinschgau. O ancora, puntuale, il rimando al portale dedicato alla promozione turistica dell’Alta Val Venosta. No, il FC Lugano non è a Malles Venosta solo per sport. La nuova dimensione bianconera, abbracciata con l’avvento della proprietà Mansueto, è fatta anche di tanto altro. Marketing spinto e rinnovati accordi commerciali compresi. E di hashtag, per l’appunto. No, la squadra di Mattia Croci-Torti non è finita in Alto Adige per caso. Ma poiché, negli scorsi mesi, gli interessi societari e quelli dei principali attori della regione conosciuta nel mondo per le sue mele hanno trovato un punto d’incontro. «Un’operazione win-win» sottolinea Helmut Thurner, presidente della società sportiva di Malles Venosta, che ha coordinato e concretizzato la collaborazione con i bianconeri. «Le discussioni sono maturate in primavera. Da diversi anni oramai mi occupo del dossier legato ai ritiri calcistici in Alta Val Venosta e, tramite un contatto zurighese, sono arrivato al CEO Martin Blaser». Ne sono nati una trattativa franca, il sorvolo in elicottero del Comune per appurare la bellezza del territorio e la bontà delle infrastrutture, e un contratto di un anno. «Con l’opzione di rinnovare l’accordo per la prossima estate» spiega sempre Thurner.

La vetrina sui canali bianconeri

Le parti, nel frattempo, collaborano a pieno regime. Su più livelli. Per dire: già in aprile, quando i bianconeri hanno affrontato il Lucerna nella semifinale di Coppa Svizzera, i cartelloni al led di Cornaredo hanno promosso la «Ferienregion Obervinschgau» e il sito dell’organizzazione turistica locale. «Mentre in questi giorni di ritiro a Malles - spiega Thurner - sono stati prodotti con la squadra video promozionali della zona. Per le vie del centro e in altri luoghi strategici». Ieri pomeriggio, ad esempio, giocatori e staff sono saliti sul monte Watles, fiore all’occhiello in altura. «Vogliamo dimostrare che il Trentino Alto-Adige non sono solo le Dolomiti. Anche noi abbiamo molto da offrire, in particolare a realtà di alto livello, magari di seconda fascia».

Chi paga cosa?

Okay, ma tutto questo in cambio di cosa? Da un Thurner all’altro, abbiamo incontrato anche Josef, dal 2020 sindaco di Malles Venosta. «Il soggiorno del Lugano è sostenuto finanziariamente da più parti» osserva. Per poi precisare: «Il Comune versa 15.000 euro alla società sportiva locale per promuovere questa settimana di sport, che coinvolge pure il Kaiserslautern. La Provincia di Bolzano, a sua volta, garantisce alcuni fondi per coprire questo genere di investimenti. Allo stesso tempo, il Lugano beneficia del supporto economico dell’organizzazione turistica dell’Alta Val Venosta». Che, dicevamo, viene di riflesso promossa sui vari canali bianconeri. «Come Comune - prosegue il sindaco Thurner - mettiamo a disposizione due campi in erba. Tra l’altro quello utilizzato dal Lugano per gli allenamenti è appena stato rinnovato con una spesa di quasi 1 milione di euro». La sua posizione? A due minuti a piedi dall’hotel dei sottocenerini. No, il Lugano - che va precisato, sostiene anche delle spese proprie - non ha scelto Malles Venosta per caso. Anche se non è stato il primo club a farlo. «Da qualche anno a questa parte - indica Josef Thurner - ci stiamo concentrando sui club tedeschi e ora sulla Svizzera. Il Kaiserslautern è nostro ospite da due anni. In precedenza era toccato all’Augsburg».

Dinamiche virtuose

E i club italiani? Che fine hanno fatto? In passato la location altoatesina era stata scelta da Sassuolo, Torino, Chievo e Palermo. Con i siciliani che proprio a Malles Venosta, nel luglio del 2012, accolsero a braccia aperte un giovane talento argentino: Paulo Dybala, oggi obiettivo dichiarato dell’Inter. «Con l’avvento di Augsburg e Kaiserslautern, l’organizzazione turistica dell’Alta Val Venosta ha riscontrato un importante incremento di turisti tedeschi. Cosa che non accadeva in passato con le realtà della Serie A» evidenzia Helmut Thurner, che è pure consigliere comunale. Qui, ci dicono, i bambini tifano Bayern. Logico, insomma, rivedere i target. E le dinamiche virtuose conosciute con la Germania si vorrebbero ora replicare sull’asse Alta Val Venosta-Svizzera. «Dopotutto - conclude il sindaco - siamo un’area periferica e la permanenza di club come Kaiserslautern e Lugano ci permette di avere una buona visibilità tra i tifosi e - in generale - nelle regioni che ospitano i nostri partner. Senza dimenticare che ci troviamo a due passi dai Grigioni e la Val Monastero. I contatti sono molteplici, sul piano economico e politico. Basti pensare che ogni giorno 350 persone che abitano a Malles Venosta si recano in Svizzera per lavoro». 

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