Croci-Torti: «Non ci piangiamo addosso, ma il dispiacere rimane»

La decisione, inutile negarlo, è stata quella corretta. In fondo, già durante l’intervallo tra il primo e il secondo tempo - quando il terreno di gioco di Cornaredo si stava vieppiù inzuppando - si poteva intravedere da vicino la fine del confronto. E così, effettivamente, è stato. Sì, perché la ripresa della sfida tra Lugano e San Gallo è durata appena tre minuti, successivamente, l’arbitro Mirel Turkes è stato costretto a sospendere il match. Lui stesso, dopo un quarto d’ora di attesa - e al fianco del quarto ufficiale di gara, Luca Piccolo - ha testato le condizioni del campo. Il rimbalzo totalmente assente del pallone ha portato a un esito inevitabile, quale? La sfida tra bianconeri e biancoverdi andrà rigiocata. Quando, ancora, non si sa, ma si ripartirà dal 1’ e dal punteggio di 0-0.
Un precedente poco felice
Un episodio insolito, vero, ma già vissuto da vicino alle nostre latitudini. Basti pensare al Bellinzona, che ad Aarau - alla prima giornata di Challenge League - era andato incontro al medesimo destino. I granata, però, al momento dell’interruzione si trovavano sotto nel risultato. La sfortuna del Lugano, invece, è che stava pure conducendo le danze per 1-0. Uno scenario identico, per la verità, gli stessi bianconeri lo hanno già vissuto otto anni or sono. Sempre in casa, sempre contro il San Gallo, e perfino con lo stesso parziale al momento dell’interruzione.
E c’era già anche Mattia Croci-Torti, seppur in altre vesti, quelle di assistente dell’allora allenatore del Lugano, Pierluigi Tami. «In questo momento - ha spiegato il Crus in conferenza stampa - prevale il sentimento del rammarico per non aver potuto terminare la sfida. Ricordo bene come andò l’ultima volta al cospetto dei sangallesi. Venne vanificato il gol di Dragan Mihajlovic, poi - nella replica - fummo puniti da una rete di Albian Ajeti. Fortunatamente - ha detto il mister, notoriamente scaramantico - ora quest’ultimo gioca per il Basilea».
«Lo sguardo era diverso»
Il rammarico, in effetti, è giustificato, poiché il Lugano - sino alla sospensione definitiva, giunta al 49’ - si stava ben comportando. «Al di là del risultato che stava maturando - ha risposto il mister - mi fa molto piacere la prestazione della squadra. Lo sguardo dei miei giocatori, rispetto a quanto visto contro il Lucerna - soprattutto nel primo tempo - era ben differente. C'era tanta voglia di vincere e sin dalle prime battute di gioco abbiamo trovato il ritmo giusto». La pioggia, insomma, ha privato i bianconeri di una vittoria che pareva quantomeno alla portata. «Nello spogliatoio, al termine della prima frazione, ho percepito grande motivazione nell’ottica del possibile raggiungimento del quarto posto in classifica».
Ed è proprio questo aspetto, in sostanza, ad aver lasciato l’amaro in bocca a Croci-Torti. «Avevamo chiaramente in testa questo obiettivo. L’ultima volta che abbiamo incontrato il San Gallo - perdendo per 1-0 al kybunpark, ndr. - ci siamo ritrovati al penultimo posto della graduatoria. Battere la compagine di Maassen, dunque, significava riavvicinarci a loro e poterci giocare, il prossimo turno, un posto tra le prime tre della classe al cospetto del Basilea. Non ci piangiamo addosso - ha affermato il Crus - ma il dispiacere rimane».
«Fisicamente siamo tornati»
E chissà, allora, che squadre ritroveremo quando il confronto verrà nuovamente disputato. «Sarà una sfida completamente diversa e verosimilmente con altri interpreti. A titolo esemplificativo, rispetto all’ultimo precedente con i sangallesi siamo scesi sul campo con quattro titolari diversi. Le dinamiche cambiano sempre, ma questo è il calcio e così è il regolamento. Ho già fatto troppa polemica a proposito della struttura del calendario di Super League - ha detto sorridendo il Crus - perciò non intendo farne un’altra ora».
L’aspetto positivo, come accennato, è stato l’approccio dei suoi uomini. «Ultimamente siamo maggiormente continui nelle nostre prestazioni. I primi due mesi, complici gli impegni europei, erano stati brutti. Non avevamo gestito al meglio la situazione - ha ammesso l’allenatore bianconero - ma ora vedo un Lugano con buona gamba. Sotto l’aspetto fisico siamo tornati a viaggiare come piace a me e in queste condizioni possiamo mettere in affanno tanti rivali».
Il giusto atteggiamento
Infine, la (mezza) sfida disputata a Cornaredo, ci ha permesso di rivedere tra i pali Amir Saipi. Il portiere, tra l’altro, è stato parecchio sollecitato nella manovra bianconera. «I nostri avversari di giornata - ha spiegato il tecnico momò - sono soliti giocare un sistema uno contro uno. In questo modo, per noi vi era la possibilità di attirarli in avanti sfruttando il coinvolgimento dell’estremo difensore in fase di costruzione. Era una situazione studiata: volevamo attaccare lo spazio in profondità». Ma c’è un altro aspetto di Saipi che ha convinto particolarmente Croci-Torti: «Oltre al gioco con i piedi mi è piaciuto il suo atteggiamento: era positivo e aveva voglia di aiutare i compagni. Ne avevamo bisogno ed è ciò che gli era mancato prima della mia decisione di lasciarlo in panchina». Una situazione dovuta alle molte voci di mercato. «Non ero contento di tanti giocatori, ma lui, perdendo il suo posto tra i pali, è colui che ne ha pagato maggiormente le conseguenze». L’attesa risposta, però, è stata positiva. «Ha giocato con spirito e voglia - ha chiosato il mister - poiché crede ancora di poter aiutare il Lugano».
