Da Ruotsalainen a Carr: l’overtime ha un nuovo eroe

Da un overtime all’altro. Da Arttu Ruotsalainen a Daniel Carr. Se il finlandese era stato il grande protagonista di gara-3, questa volta l’eroe bianconero si chiama Daniel Carr. L’attaccante canadese ha fatto esplodere di gioia la Cornèr Arena dopo soli 33’ secondi di supplementare: in superiorità numerica - con Mauro Jörg sulla panchina dei cattivi - il suo tiro potente e preciso non ha lasciato scampo a Reto Berra. Un Carr tra l’altro già autore della doppietta che, nel primo periodo, aveva permesso al Lugano di andare in doppio vantaggio. Ed ora la serie è in perfetta parità: chi l’avrebbe mai immaginato, dopo i primi due incontri?
Il power-play, finalmente
E chi avrebbe mai immaginato che il power-play - tallone d’Achille della squadra negli ultimi mesi - avrebbe permesso ai bianconeri di decidere un incontro ancora una volta tirato ed emozionante dal primo all’ultimo minuto? La verità è che proprio Carr era mancato tantissimo, in fase realizzativa, al power-play del Lugano. Che invece, di colpo, si è ritrovato. Due, infatti, le reti segnate in gara-4 dai bianconeri con un uomo in più sul ghiaccio.
Un’altra battaglia
È stata un’altra battaglia, un’altra partita tirata, spigolosa ed emozionante dal primo all’ultimo minuto. Spigolosa sì, ma meno «cattiva» rispetto a gara-3. Il modo in cui l’ha vinta infonde allora ancora più coraggio al Lugano. In doppio vantaggio dopo una partenza a razzo, i bianconeri hanno dovuto accettare la rimonta di un Friburgo che ha trovato coraggio dopo il gol anche un po’ fortunoso di Borgman, ancora nei primi venti minuti di gioco. E il pareggio di Gunderson, a meno di dieci minuti dalla terza sirena, avrebbe anche potuto mettere in ginocchio i bianconeri. Che, soffrendo e sudando, non hanno però mai mollato, aiutati in questa occasione dalle parate di un ottimo Niklas Schlegel.
La direzione del vento
Anche stavolta il Lugano ha scherzato un po’ troppo con il fuoco, subendo troppe penalità e concedendo qualche «turnover» di troppo al Gottéron. Un Friburgo che ha a lungo spinto per cercare di riportare il vento della serie nella sua direzione, ma che si è trovato di fronte un Lugano magari non perfetto, ma comunque generosissimo. Ed ora, chissà, la direzione del vento potrebbe anche essere cambiata. Alla BCF Arena la pressione sarà tutta su un Friburgo che fino a mercoledì si vedeva già in semifinale. Ci sarà da divertirsi.