Corsa in montagna

Dalla Patrouille des Glaciers alla Claro-Pizzo

Sabato, 1. giugno, aprono le iscrizioni della gara ticinese - Il racconto di tre atlete speciali: Rachele Dotti, Lisa Boschetti e Paola Pervangher
Una vetta maestosa da raggiungere. © photolocatelli.ch
Virginia Helbling
28.05.2024 19:46

Siamo su una montagna in alta quota: neve ovunque. Abbiamo addosso degli sci. Non si sa come ci troviamo a essere concorrenti della Patrouille des Glaciers (PdG), una fra le gare internazionali di scialpinismo più dure in assoluto: 58 chilometri di tracciato, 4.500 metri di dislivello, 7-10 ore di marcia. «Chi me l’ha fatto fare?» è l’unica cosa che riusciamo a pensare. «Mi sorge questa domanda a volte», dice Rachele Dotti, ridendo «soprattutto se fa freddo, perché soffro le basse temperature». Lei era là, infatti, assieme a Lisa Boschetti e Paola Pervangher alla PdG in agenda lo scorso aprile, e tutte tre sarebbero partite se non avessero annullato la gara per il forte maltempo. «Come atlete siamo costantemente confrontate con i nostri limiti. Il tutto sta nel decidere se sono limiti superabili o no».

Rachele, Lisa e Paola non sono atlete di professione, si allenano dopo il lavoro, o la mattina presto, fra un impegno e l’altro. «Non è un exploit fuori dalla norma questa gara», dice Lisa, «è impegnativa, certo, ma rientra ampiamente nella nostra portata». Ed è questo che affascina negli atleti e nelle atlete non professionisti, la capacità di raggiungere performance d’altissimo livello pur avendo una vita come tutti gli altri. Il segreto? «La costanza, la dedizione», dice Rachele. «L’aiuto di chi vive con te e ti circonda», dice Paola, grata in particolare al compagno Mirko, atleta anche lui, con il quale coordina i momenti di allenamento con la cura dei bambini. «La passione», dice Lisa, «e le sensazioni che si provano stando in montagna, che spingono ad andarci ancora e ancora».

Immaginiamo ora un altro scenario. Siamo al piano, fra le strade di un paese e lassù, alzando gli occhi, c’è la vetta da raggiungere: una punta di rocce. Ai piedi abbiamo le scarpe da trail, e ci aspettano 2.500 metri di dislivello. È il 6 ottobre 2024, la gara è la Claro-Pizzo. «Non ce la posso fare!» è il primo pensiero che abbiamo. «Per me la Claro-Pizzo è una sofferenza». Paola è categorica: «Non ti dà un attimo di tregua». A dirlo è l’atleta che del trio ha più esperienza. Oltre ad altre gare, Paola la PdG l’ha fatta e conclusa nel 2016, in una squadra mista. Anche Rachele, che indossa le pelli da quando aveva 6 anni, pratica alpinismo ed è in grado di farsi il Monte Bianco in giornata, non esita: «Per la Claro-Pizzo sono agitata. Anche perché io non gareggio per partecipare. Se vado è per fare bene. Quando guardo gli iscritti mi dico: “ma dove vuoi andare?” Poi penso che comunque se non ti confronti con i migliori non puoi crescere, né nella vita né nello sport».

Lisa ha all’attivo ventiquattro 4.000, fra cui il Cervino, quasi tutti conquistati in giornata e nell’arco degli ultimi mesi. «Pratico un alpinismo sportivo, salendo in velocità dal punto più basso alla vetta, nel minor tempo possibile», racconta. «Fra noi tutte Lisa è colei che fisicamente spinge di più», concordano Rachele e Paola; Lisa racconta: «Quando alla Claro-Pizzo sento la fatica e vedo tutta salita, mi dico: “mai più!” Poi però quando arrivo in cima la sensazione è impagabile e dimentico tutto». Lisa, Paola e Rachele saranno presenti al via domenica 6 ottobre a Claro. Le iscrizioni aprono sabato, 1.giugno, alle 6 di mattina. Informazioni e iscrizioni su www.claro-pizzo.ch. 

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