Motori

Dalle novità ai ritorni di fiamma, ecco come ripartirà la Formula 1

Il massimo campionato delle quattro ruote riprenderà il 5 marzo e sulla griglia di partenza non mancheranno le sorprese - Piastri farà il suo debutto in McLaren, De Vries in Alpine e Sargeant in Williams - La Haas punta invece su Hülkenberg
Il 21.enne australiano Oscar Piastri ha deciso di abbracciare i colori della McLaren per le stagioni 2023 e 2024. © REUTERS/Florent Gooden
Maddalena Buila
26.01.2023 06:00

5 marzo 2023. Gli appassionati di F1 hanno già cerchiato più volte questa data sul calendario. La prima domenica di marzo, infatti, farà ritorno il massimo campionato delle quattro ruote. E il numero delle gare, per la gioia dei fan, sarà il più alto di sempre: 23 le corse confermate nel programma di quest’anno. A contendersele saranno 20 piloti, molti dei quali sono stati riconfermati al volante della stessa scuderia per cui hanno corso l’anno scorso. Insieme a loro, però, scenderanno in pista anche vecchie conoscenze, piloti che si sono «semplicemente» spostati di casa, e new entry al debutto. E chi saranno questi nuovi volti che faranno capolino nel paddock?

Da un australiano all’altro

Partiamo dal sostituto di Daniel Ricciardo, non riconfermato in McLaren al termine del 2022. Il team britannico ha deciso di puntare su un suo connazionale, Oscar Piastri. Sì, proprio lui, il protagonista della clamorosa vicenda legata ad Alpine. Riavvolgiamo dunque il nastro di qualche mese per riportare alla memoria il - falso - primo passo di Piastri in F1. Era il 2 agosto quando la scuderia francese pubblicò il seguente tweet: «Dopo quattro anni con la famiglia Renault e Alpine il pilota di riserva Oscar Piastri è stato promosso al fianco di Esteban Ocon, a partire dal 2023». Fin qui tutto bene. Sennonché un paio d’ore dopo arrivò la smentita dell’australiano. «Senza il mio accordo, Alpine ha diffuso un comunicato stampa nel quale conferma che correrò per loro l’anno prossimo. Non è corretto e non ho firmato nessun contratto. Non gareggerò per la scuderia francese l’anno prossimo», le parole di Piastri sempre su Twitter. E infatti è andata così, perché il 21.enne ha scelto McLaren, facendo rimediare ad Alpine una gran bella figuraccia. Nato a Melbourne il 6 aprile del 2001, Piastri si è avvicinato al mondo dei motori nel 2011, iniziando a gareggiare nei kart. Nel 2016 si è spostato in Europa, debuttando nel campionato di F4 UAE. Per poi approdare - 4 anni più tardi - in Formula Renault, dove ha vinto il campionato nel 2019. L’anno dopo si è laureato campione F3 con la Prema e nel 2021, sempre con lo stesso team, ha trionfato anche in F2. L’anno scorso è stato promosso terzo pilota dell’Alpine. Oltre alle auto, Piastri ha la passione per il cricket, il basket e il wakeboard.

Dopo 8 anni tornano gli USA

Volto nuovo anche in casa Williams, che ha voluto rimpiazzare Nicholas Latifi. Sarà Logan Sargeant ad affiancare Alexander Albon. Il classe 2000 riporterà dunque la bandiera a stelle e strisce a sventolare in F1 dopo otto lunghi anni di assenza. L’ultimo statunitense in griglia di partenza è infatti stato Alexander Rossi, la cui avventura nel massimo campionato è però durata appena qualche gara. Per ritrovare un americano capace di restare in F1 per una stagione intera, bisogna tirare ancora più indietro l’orologio, addirittura fino al 2006, quando Scott Speed correva per la Toro Rosso. Ma torniamo a Sargeant, lanciando un’occhiata al suo CV. Nato in Florida, ha conquistato il mondiale kart nel 2015 per poi passare, l’anno successivo, alle monoposto. Prima nella F4 degli Emirati Arabi Uniti e poi in quella britannica, dove si piazzò terzo, proprio dietro a Oscar Piastri. Come l’australiano, anche Sargeant gareggiò per la Prema quando fu promosso in F3 nel 2019. Alla fine del 2021 assaggiò la F2, per poi compiere il grande passo quest’anno. Un traguardo raggiunto anche grazie al caso, strappando la superlicenza in extremis la scorsa stagione e vedendo sia Piastri sia De Vries, entrambi piloti papabili per la Williams, scartare la scuderia di Grove. Se Sergeant sarà un fuoco di paglia o un ragazzo particolarmente talentuoso lo dirà solo la pista. Certo è che poter vantare nuovamente un protagonista a stelle e strisce sulla griglia di partenza del massimo campionato fa sicuramente comodo ai proprietari statunitensi del Circus.

Una grana come benvenuto

Il suo, invece, non sarà un vero e proprio debutto. Nyck De Vries ha infatti già rotto il ghiaccio nel mondo della F1 la scorsa stagione a Monza, quando all’ultimo ha sostituito il pilota della Williams Albon alle prese con l’appendicite. Quest’anno, però, per l’olandese i giochi si faranno decisamente più seri. È infatti lui l’uomo su cui ha deciso di puntare l’Alpha Tauri, scelto in sostituzione del partente Pierre Gasly (direzione Alpine). Nato il 6 febbraio del 1995 a Sneek, nei Paesi Bassi, De Vries ha iniziato a correre nel mondo del karting già da bambino, conquistando il Mondiale nel 2010. Un anno dopo è passato alle monoposto approdando in Formula Renault. Nel 2017 il salto in F2, prima al volante della Rapax e poi della Racing Engineering. Nel 2019 ha invece corso per la ART Grand Prix, laureandosi campione. Lo stesso anno si è lanciato in Formula E sotto il marchio Mercedes, dove ha gareggiato fino all’anno scorso, centrando la vittoria nella stagione 2020-21. L’avventura del 27.enne in F1 non è però iniziata nel migliore dei modi. Neanche il tempo di scaldare i motori che l’olandese si trova infatti già alle prese con una brutta gatta da pelare. La notizia è di qualche giorno fa: il magnate di De Vries reclamerebbe metà dello stipendio del pilota olandese in quanto, a suo dire, non sarebbe stato risarcito dopo avergli prestato 250.000 euro ai tempi della F2. Il pilota di Sneek ritiene invece di aver annullato tale clausola al momento del suo debutto a Monza. Il tutto si deciderà in tribunale il prossimo 3 febbraio.

Per rompere un triste record

Ritorno di fiamma infine in casa Haas. La scuderia americana ha infatti deciso di puntare su Nico Hülkenberg, da tre anni in pausa. Una scelta che ha lasciato basiti parecchi che non avrebbero scommesso un centesimo su un ritorno del tedesco. Hülkenberg dal 2010 in poi ha corso per Williams, Force India, Sauber, Renault e Racing Point e, tra le altre cose, detiene il poco invidiabile record di essere il pilota con il più alto numero di Gran Premi in F1 (ben 184) senza essere mai riuscito a salire sul podio. Sarà questo l’anno del riscatto?