Dauphin: «La Spengler è archiviata, ora tuffiamoci nel rush finale»

«La Coppa Spengler? È già archiviata». Laurent Dauphin non ha dubbi. Il suo Ambrì, rimasto a Davos sino al 31 dicembre al netto della precoce eliminazione, ha voltato pagina. E la delusione patita nei quarti di finale contro il Frölunda è stata confinata nel 2023. «Proprio gli ultimi giorni trascorsi nei Grigioni ci hanno aiutato a lasciarci alle spalle quella sconfitta - rileva l’attaccante canadese -. Ci siamo allenati, ma abbiamo anche potuto godere di un po’ di tempo libero, che abbiamo trascorso tutti insieme con le rispettive famiglie. È stato divertente e rilassante allo stesso tempo».
«Siamo pronti e concentrati»
Il personale bilancio del classe 1995, escluso il brutto k.o. con gli svedesi, resta comunque positivo. «Flipper», detto altrimenti, serberà un bel ricordo della sua prima Spengler. «Da buon ragazzo québécois appassionato di hockey, in gioventù durante l’ultima settimana dell’anno avevo gli occhi incollati alla tv per due cose: il Mondiale U20 e - di tanto in tanto - la kermesse davosiana. Ho dunque sempre saputo della sua esistenza, ma non ne conoscevo i particolari. Perciò prima di approdarvi non sapevo cosa aspettarmi. La verità è che mi sono divertito un mondo. Sia in pista, con un’ambiente pazzesco e una competizione di alto livello, sia fuori dal ghiaccio in compagnia della mia famiglia, in una cittadina addobbata a festa. È stato un bel diversivo, ma ora siamo pronti per rituffarci nel campionato. Il cui treno non si ferma mai».
Prima di partire alla volta dei Grigioni, Dauphin e compagni avevano inanellato ben tre successi consecutivi, prendendo slancio. Il «momentum» sarà ancora dalla parte dei biancoblù, questa sera contro lo Zurigo? «È difficile dirlo - commenta il 28.enne nordamericano -. Tuttavia vedo un gruppo unito e concentrato, che di certo non ha perso velocità lungo il cammino. Siamo pronti per affrontare i Lions, e vogliamo ricominciare esattamente da dove avevamo finito, con un’altra vittoria».
«Il caso Moy è alle spalle»
Lo stesso, va da sé, vale anche per il nativo di Repentigny. Che dall’ultima pausa dedicata alle nazionali - Spengler compresa - ha messo a referto dieci punti in tredici presenze. «A soddisfarmi, prima ancora dei gol e degli assist, è tuttavia il mio gioco - ci dice “Flipper” -. Mi sento bene. In precedenza complici la sospensione, un calendario poco fitto e le pause internazionali, avevo faticato sul piano del ritmo. Nelle ultime settimane, grazie ai tanti impegni, sento di aver fatto dei passi avanti sotto questo punto di vista. E il tabellino ne è fedele testimonianza». Al pari dell’eliminazione patita a Davos, anche la citata squalifica di fine ottobre per il brutto fallo ai danni di Tyler Moy sembra essere stata definitivamente archiviata. «Proprio così - conferma il nostro interlocutore -. Subito dopo essere tornato sul ghiaccio in seguito alla sospensione ho faticato a riconciliarmi con l’aspetto fisico del nostro sport, con l’ingaggio necessario per vincere i duelli con gli avversari. Ora le cose vanno decisamente meglio. So di aver commesso un errore, ma da esso ho altresì appreso delle lezioni importanti, che spero mi aiuteranno ad essere migliore».
«Il prossimo anno? Io resterei»
Di certo, comunque, non si può dire che sin qui la prima avventura in Europa dell’ex Arizona e Montréal sia stata priva di avvenimenti. «È vero (sorride, ndr). In generale sono contento di aver scelto di trasferirmi oltreoceano. Finora si è rivelata una bella esperienza. Sono tuttavia convinto che il meglio debba ancora venire. Vogliamo qualificarci per i playoff e andare il più lontano possibile». Per farcela, i biancoblù avranno bisogno anche - e soprattutto - di elementi come Dauphin, ingaggiati per fare la differenza nella fase calda della stagione, quando i punti si fanno sempre più pesanti. «Lo so perfettamente, e proprio per questo motivo non vedo l’ora di tuffarmi nel rush finale assieme ai miei compagni. Il mio modo di giocare si sposa perfettamente con questo genere di situazioni, adoro quando a ogni turno l’intensità e il valore delle partite si fanno sempre più elevati». E chissà che le prime settimane del 2024, oltre all’hockey giocato, non portino in dote pure un rinnovo contrattuale per il québécois, il cui attuale accordo prevede un’opzione per un ulteriore anno in favore del club. «Con la società non ne ho ancora parlato, e da parte loro per ora non ho ricevuto alcun segnale. Io e la mia famiglia comunque ci troviamo molto bene ad Ambrì, e non avremmo problemi a tornarci anche la prossima stagione».