Desplanches, l’argento che brucia

Un’altra medaglia a livello internazionale per Jérémy Desplanches. Il ginevrino, campione europeo in carica, non è però riuscito a conservare il suo titolo nei 200m misti. Per lui, comunque, un ottimo argento in 1’56’’95. Il 26enne romando ha condotto per lunghi tratti la gara, ma alla fine ha dovuto cedere il passo allo spagnolo Hugo Gonzalez de Oliveira, che ha chiuso in 1’56’’76. Sul gradino più basso del podio si è piazzato l’italiano Alberto Razzetti (1’57’’25). Per Desplances, che festeggerà i 27 anni il 7 agosto, proprio alla vigilia della cerimonia di chiusura dei Giochi olimpici di Tokyo, questa è comunque la terza medaglia di fila in un grande appuntamento. Era infatti già riuscito a conquistare un argento ai Mondiali di Gwangju (Cina) nel 2019.
Desplanches, che non ha potuto nascondere un po’ di amarezza, perché davvero sperava di poter ripetere l’exploit realizzato a Glasgow nel 2018, già guarda avanti, cioè alle Olimpiadi in Giappone. Gli restano un paio di mesi per prepararsi per quello che con tutta probabilità sarà il suo ultimo obiettivo.
Dopo l’exploit della mattinata, lo specialista del delfino Noè Ponti e la staffetta 4 x 100 m mista con Thierry Bollin (dorso), Lisa Mamié (rana) e Maria Ugolkova (stile libero) ha chiuso al quinto posto la finale, ritoccando ulteriormente il record svizzero, ora fissato a 3’46’’16. Tra gli altri protagonisti elvetici della giornata segnaliamo Antonio Djakovic, che si è qualificato la finale dei 200m stile libero (1’46’’26), purtroppo mancata da Nils Liess, che ha chiuso in 1’47’’6. Per la finale dei 200 m rana si è invece qualificata Lisa Mamié. Per lei un 2’23’’15 che le è valso il nuovo record svizzero, migliorato di quasi un secondo. Brava anche Nina Kost (100m dorso), che ha pure migliorato il suo record nazionale (1’00’’35), senza però riuscire a qualificarsi per l’ultimo atto.