«Difendere l'America's Cup in casa dei nostri rivali? Siamo dei vichinghi e non abbiamo paura»

Dopo mesi di ipotesi e speculazioni, ieri è arrivata l'ufficialità: la 38. edizione dell'America's si svolgerà a Napoli nel 2027. Team New Zealand, il detentore del trofeo velistico più importante al mondo, ha infatti trovato un accordo con il Governo italiano. Del resto, i Kiwi erano impossibilitati a difendere il titolo in casa propria in quanto il Governo neozelandese si è rifiutato di fornire supporto finanziario affinché la manifestazione potesse andare in scena nelle acque di Auckland.
Se da un lato la squadra proveniente dall'Oceania può dunque tirare un sospiro di sollievo perché è riuscita a trovare un luogo nel quale disputare la competizione, dall'altra non manca qualche perplessità riguardo alla città scelta. Già, perché a prima vista, tenere la manifestazione in casa di uno degli avversari più quotati per la vittoria finale, ovvero gli italiani di Luna Rossa, non sembra una mossa particolarmente lungimirante.
Di fronte a questi timori, Grant Dalton, il potente chief executive di Team New Zealand, si è però mostrato piuttosto sereno. «Siamo dei predoni, siamo come dei vichinghi. Quando siamo in mare non ci distraiamo e lavoriamo duro», ha detto in dichiarazioni riportate da Stuff. «Esistiamo per vincere. La cosa migliore che potessimo fare per provare a vincere è andare in Italia, nella fossa dei leoni».
Dalton ha quindi ribaltato la questione osservando come ospitare l'America's Cup potrebbe essere più uno svantaggio che un vantaggio perché le aspettative dell'Italia nei confronti di Luna Rossa saranno enormi, soprattutto se si considera che il team della Penisola non ha mai vinto la competizione e ora più che mai ha la possibilità di riuscirci. «Ci aspettiamo di vincere, ma la pressione sarà tutta su di loro», ha detto il chief executive di Team New Zealand.
Dalton ha poi chiarito le ragioni per le quali è stata scelta Napoli tra tutte le città contendenti ad ospitare la prossima edizione della competizione velistica. «Le nazioni in cui l'America's Cup è maggiormente seguita sono la Nuova Zelanda e l'Italia». A deporre in favore della Penisola c'è anche il tifo particolarmente caloroso, come si è già potuto vedere la scorsa estate a Barcellona, che contribuirà di sicuro a creare un clima positivo e festoso. Napoli non è poi nuova al circuito legato alla Coppa America in quanto nel 2012 e 2013 la città ai piedi del Vesuvio ha ospitato gli eventi delle World Series. «Napoli era pazzesca», ha detto al riguardo il chief executive di Team New Zealand.
Le incertezze
Se per quanto riguarda il luogo che ospiterà la 38. America's Cup non ci sono più dubbi, permangono invece incertezze riguardo alla forma che assumerà la competizione. Team New Zealand non ha infatti ancora ufficializzato il protocollo della manifestazione. Come spiega Stuff, tuttavia, si prevede che ci saranno regate preliminari che potrebbero svolgersi svolgersi ad Atene, in Medio Oriente e in un'altra città italiana. O così, almeno, ha preannunciato Dalton.
Non è poi ancora del tutto chiaro quali saranno le imbarcazioni che tenteranno di strappare l'America's Cup a Team New Zealand e come saranno composti i loro equipaggi.