Hockey

Domenichelli: «Mi preoccupano le 41 reti subite»

Il direttore sportivo del Lugano fa il punto sul mercato, l'infortunio di Granlund e il pessimo avvio di stagione della squadra: «Ma supporto Gianinazzi al 100%, non c'è un problema di sistema»
Il general manager bianconero Hnat Domenichelli. ©CdT/Gabriele Putzu
Fernando Lavezzo
10.10.2023 10:30

La mattinata bianconera è iniziata con un colpo di mercato. Ovvero l’ingaggio per i prossimi 5 anni di David Aebischer, giovane difensore del Rapperswil. «Sarà un pezzo importante del futuro dell’HCL», afferma il direttore sportivo Hnat Domenichelli.

Tornando al presente, come noto il Lugano ha accolto, in prova, il difensore svedese Viktor Svedberg. «In qualità di ds, il mio compito è quello di mettere a disposizione della squadra e dello staff tecnico tutti gli aiuti possibili», premette Domenichelli. «In questo senso, vogliamo poter sempre contare su sei stranieri, anche quando giochiamo con un portiere svizzero. E l’infortunio di Granlund un po’ ci preoccupa, perché non conosciamo i suoi tempi di recupero. Il curriculum di Svedberg non si discute, ma quest’anno non ha ancora giocato e dobbiamo capire in che condizioni fisiche è. Nei prossimi dieci giorni la squadra giocherà solo due partite e si allenerà tanto, quindi sarà un’ottima occasione per lavorare e capire se Viktor farà al caso nostro».

Intanto il Lugano è penultimo in classifica: «Anch’io, come tutti, pensavo che in questo inizio di stagione avremmo ottenuto qualche vittoria in più. Se guardo i numeri, ciò che mi preoccupa sono le 41 reti subite in 11 giornate. Quasi 4 di media a partita. Così non si va da nessuna parte e bisogna trovare una soluzione. Un rinforzo come Svedberg potrebbe aiutare, sì, ma ora tocca ai giocatori già sotto contratto dimostrare di poter giocare in modo più compatto». L’interessamento per un nuovo terzino straniero, secondo Domenichelli, non va letto come una bocciatura per il difensore canadese Joey LaLeggia: «L’opinione pubblica punta sempre il dito sugli stranieri, pensando che tutto dipenda da loro. Anche i giocatori svizzeri devono assumersi le loro responsabilità. Inoltre non è corretto parlare di singoli. Bisogna trovare una soluzione tutti insieme: staff, portieri, difensori e attaccanti».

Il ds bianconero conferma la sua fiducia in Luca Gianinazzi: «Lo supporto al 100%. Sono d’accordo quando dice che le nostre sconfitte sono frutto di problemi d’esecuzione e non di sistema. Se vogliamo essere più competitivi, ogni giocatore deve concentrarsi maggiormente sulla fase difensiva. Ma ho visto anche tante cose buone. Quando le quattro linee lavorano per il bene del Lugano, riusciamo anche a dominare le partite. Purtroppo il disco non sempre entra. Alla seconda giornata siamo andati a imporci a Friburgo, dominando. Ora loro sono primi in classifica. Non voglio credere che il nostro 13. posto rispecchi il vero valore della nostra squadra».

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