Formula Uno

E se la disdetta di Shanghai impattasse sul campionato?

Il GP della Cina era stato annullato a dicembre a causa della pandemia, lasciando aprile senza gare - Un mese di pausa che sorride alle scuderie costrette a recuperare il gap con la Red Bull, ma che preoccupa i piloti
Il Gran Premio della Cina, sul circuito di Shanghai, manca in calendario dal 2019. © Keystone/WU HONG
Maddalena Buila
12.04.2023 06:00

Dunque il Mondiale 2023 avrà 23 gare - il numero più alto mai registrato - ma aprile sarà essenzialmente privo di corse? Esatto. Scelta condivisibile o meno, per la FIA va bene così. Non che in realtà potesse fare altrimenti, dopo che nel dicembre scorso la Cina aveva deciso di cancellare il suo Gran Premio, programmato inizialmente per il 16 aprile. La causa è legata ancora alla pandemia di COVID-19. Un sostituto alla corsa asiatica, a ben guardare, si sarebbe anche potuto trovare, ma il tempo a disposizione per muoversi era poco, con tanti interessi in ballo. Morale della favola? Ad aprile è rimasto un buco di un mese. Di primo acchito, in un calendario densissimo come quello di questa stagione, si potrebbe anche pensare che uno stop di quattro settimane non sia poi un aspetto così negativo. In realtà spezzare il ritmo così a lungo potrebbe avere conseguenze non troppo positive. Quantomeno a detta dei piloti, quasi tutti preoccupati per questo stop forzato. Decisamente meno stizzite per la situazione venutasi a creare sono invece le scuderie. Certo, la riduzione a un calendario di 23 gare ha anche implicazioni in termini di limitazione delle componenti, con i possibili cambi scesi a quattro invece dei cinque previsti in caso di una corsa aggiuntiva. Ma l’altra faccia della medaglia sorride ai team, soprattutto quelli costretti a recuperare la Red Bull, che possono ringraziare il cielo per questa pausa.

Come occupare il tempo

Che questo stop possa infatti aiutarli a trovare il modo di colmare l’immenso gap tra loro e la scatenata scuderia austriaca? In molti - squadre in primis - se lo augurano. Se si riuscisse ad aggiungere un po’ di pepe a una stagione che finora ha regalato più sbadigli che altro non sarebbe certamente un male, ma è altresì vero che le probabilità che le gerarchie finora osservate cambino drasticamente sul circuito di Baku - dove si riprenderà il campionato il 30 aprile - sono piuttosto basse. Nel dubbio, i piloti in questi giorni stanno per lo meno cercando di staccare la spina, alternando agli allenamenti a secco e alle prove al simulatore attività quali la caccia alle uova pasquali, qualche buca sui campi da golf, lunghe passeggiate e gite in barca. Ma questa pausa potrebbe davvero impattare sull’andamento del massimo campionato delle quattro ruote?

Wolff soddisfatto, Lewis meno

Innanzitutto va ricordato che, a differenza della vacanza estiva obbligata della F1, questo intervallo potrebbe rivelarsi cruciale dato che le squadre saranno libere di lavorare alacremente per guadagnare terreno sui rivali. Ciononostante, anche il leader della classifica Max Verstappen non pare apprezzare questa situazione. «È un po' strano avere tre settimane di riposo, soprattutto all’inizio della stagione - ha ammesso l’olandese -. Sicuramente il malessere che mi ha colpito poco tempo fa mi porta ad abbracciare volentieri questa pausa che mi permetterà di riprendermi al meglio, ma se non ci fosse stato questo piccolo inconveniente avrei preferito sicuramente correre». A beneficiare più di tutti di questo mese senza trasferte saranno gli ingegneri, che avranno tempo per apportare modifiche alle rispettive vetture. A dichiarare apertamente questo obiettivo è stata in primis la Mercedes. Dopo un weekend positivo in Australia, che l’ha vista superare Aston Martin e Ferrari in classifica, la scuderia di Toto Wolff spera di poter sfruttare il maggior tempo a disposizione nella galleria del vento rispetto alla Red Bull per fare un altro passo avanti. Meno felice si è invece detto Lewis Hamilton: «Non necessito una pausa in questo momento. Mi sento bene e vorrei correre. Non so come impatteranno queste settimane sulla mia condizione», ha detto il sette volte campione del mondo. Gli ha fatto eco il 41.enne di una trasformata Aston Martin che potrà effettuare 355 prove in galleria del vento in più rispetto alla Red Bull e 192 rispetto alla Mercedes: «Utilizzerò la pausa per prepararmi alla prossima gara e rivedere le prime tre corse - ha detto Fernando Alonso -. Ma avrei preferito rimanere in pista».

Che sollievo per la Ferrari

La più grata a questa pausa, va da sé, è la Ferrari. Ancora più felice è il pilota della Rossa Charles Leclerc, che avrà finalmente il tempo per riprendersi dopo un inizio di stagione disastroso. «Il peggiore di sempre», secondo il monegasco. Il Cavallino rampante non è, in generale, andato tanto meglio del suo beniamino, perdendo la battaglia contro la Mercedes e l’Aston Martin e scendendo al quarto posto in campionato. Leclerc ha dunque invitato la sua squadra a sfruttare la pausa per progredire «il più rapidamente possibile». «Vista la situazione in cui ci troviamo - ha proseguito - dobbiamo cogliere quest’opportunità per lavorare duramente per tornare competitivi quanto prima. La stagione è ancora molto lunga». Con la Rossa può tirare il fiato anche la McLaren, sicuramente insoddisfatta dopo le prestazioni mostrare durante le prime tre gare.

Il vero impatto di queste quattro settimane si registrerà solo sul circuito di Baku, quando andrà in scena la prima delle sei gare sprint della stagione. Di assodato per ora c’è solo il risentimento più grande di tutti rispetto a questa lunga pausa, ovvero quello del pilota dell’Alfa Romeo Zhou Guanyu, primo conducente cinese di F1 che però non è ancora riuscito a disputare un Gran Premio in casa.