Hockey

Ecco John Quenneville: «Certo che sono in forma! Non si vede?»

Il nuovo attaccante canadese dell'HC Lugano ha incontrato la stampa al termine dell'allenamento di questa mattina
© Ti-Press/Elia Bianchi
Fernando Lavezzo
14.12.2023 15:15

Tantissimi infortunati, Arcobello ammalato, Thürkauf, Ruotsalainen, Morini, Zanetti e Wolf impegnati con le rispettive nazionali. Tra tante assenze, stamattina alla Cornèr Arena spiccava un volto nuovo. Quello del canadese John Quenneville, l'ottavo straniero del Lugano.

Pronto a giocare

«Certo che sono in forma! Non lo vedete?». Con il suo sorriso sdentato, il 27.enne dell’Alberta scaccia immediatamente i dubbi sulle sue condizioni fisiche. «È vero, non gioco dalla scorsa stagione, ma sono pronto a scendere in pista subito dopo la pausa contro il Kloten. Mi sono sempre allenato ad alta intensità. Negli ultimi tre-quattro mesi sono andato sul ghiaccio cinque o sei volte alla settimana con una squadra di professionisti che gioca vicino a casa mia. Insomma, non ho lasciato il mio equipaggiamento in cantina per tutto questo tempo. Lo ripeto: sono pronto per giocare a hockey».

Partecipare alla Spengler Cup con il Team Canada potrebbe aiutare John a ritrovare ancora più rapidamente il feeling con il gioco, ma su questo fronte, per ora, non ci sono novità: «Vedremo se avrò questa opportunità», dice lui. «Mi piacerebbe, certo, ma in questa settimana sono successe tante cose e preferisco concentrarmi sul presente, un passo alla volta».

Cinque motivi per ricordarlo

Due anni fa, con la maglia degli ZSC Lions, John Quenneville realizzò 20 reti, 5 delle quali proprio contro il Lugano. «È vero, segnai in ognuna delle quattro sfide contro i bianconeri, trovando pure una doppietta. Non so se Hnat Domenichelli si è ricordato di questo dettaglio, quando ha pensato di ingaggiarmi. Forse sì. Nel 2021-22 ho avuto successo e ho apprezzato tantissimo la mia prima esperienza in Svizzera. Ora cercherò di segnare il più possibile per il Lugano. Sono molto contento di essere qui, in una città magnifica che avevo già avuto l’occasione di visitare con mia moglie due anni fa, approfittando di alcuni giorni liberi. Lo staff tecnico mi ha accolto benissimo e lo stesso vale per i nuovi compagni. Luca Gianinazzi è il coach più giovane che ho mai avuto. Mi ha sorpreso sapere che la squadra è allenata da un trentenne. Non è evidente, a questi livelli. Buon per lui. Si è sicuramente meritato questa occasione. Non abbiamo ancora discusso di line-up e cose del genere. Ci sarà tempo, sono qui per aiutare la squadra con la mia energia, la mia velocità, il mio tiro e il mio istinto offensivo. Sono un tipo piuttosto energico anche in spogliatoio. L’hockey è puro divertimento e bisogna goderselo ogni giorno».

L'amico Mirco

John aveva già giocato con il difensore bianconero Mirco Müller in NHL, ai tempi dei New Jersey Devils, la squadra che lo ha scelto al primo turno del draft nel 2014: «Un ragazzo fantastico, avevamo legato moltissimo, diventando buoni amici. Appena siamo arrivati a Lugano, Mirco è venuto a casa ad aiutare me, mia moglie e la nostra piccola, assicurandosi che tutto fosse a posto. Anche lui è diventato papà da poco, ci sarà da divertirsi. Quando si è saputo che sarei venuto a Lugano, anche alcuni ex compagni dello Zurigo mi hanno scritto o chiamato. La cosa divertente, in Svizzera, è che in ogni squadra trovi qualcuno con cui hai giocato in passato, da compagno o da avversario».

Ragioni familiari

Come detto, John è rimasto senza squadra dalla fine della scorsa stagione: «Ho avuto delle offerte, ma per ragioni familiari, ho preferito attendere quella giusta. Negli scorsi mesi è iniziato un nuovo capitolo della mia vita, come marito e come padre. Nel 2022-23 ho cominciato la stagione in Svezia, ma poi mi sono trasferito in AHL per poter assistere alla nascita della mia primogenita. Mia moglie era già rientrata in America e per me era molto importante raggiungerla. In questo momento, tornare in Svizzera era la soluzione migliore per tutti. È un posto perfetto in cui vivere e giocare un hockey di alto livello. Quello bianconero, poi, è un club storico. Insomma, la decisione è stata molto facile».

Mettersi in mostra

John Quenneville ha firmato fino a fine stagione e sa che il suo futuro dipenderà molto da quanto riuscirà a fare bene: «Ogni sportivo, in ogni parte del mondo, è costantemente sotto esame. Devi sempre cercare di dimostrare il tuo valore, il tuo impegno quotidiano. È così che funziona ed è così che ho sempre ragionato. Ovviamente, il mio obiettivo è riuscire a giocare ancora in NHL. L’hockey professionistico, in Nordamerica, è un grande business. Per restare stabilmente lì, tante cose devono andare per il verso giusto, dentro e fuori dal ghiaccio. A volte funziona, a volte no. È la vita. Essere scelto al primo turno non mi ha messo più pressione, ma certamente ha indirizzato le cose in un determinato modo. La porta non è chiusa, ma quello che succederà in futuro, ora, non conta. Voglio semplicemente trarre il meglio da questa esperienza luganese».

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