Calcio

A qualcuno piace caldo

Lugano-Lucerna, mese di agosto, ore 16:30 non c'erano le condizioni per giocare
A. L.
12.08.2024 06:00

Il fatto: lo spettacolo deve sempre continuare e non può fermarsi. La stagione calcistica è infinita. Il calendario, tra competizioni nazionali e quelle internazionali, è intasato. Le televisioni pagano e vogliono sempre più partite. Gli impegni sono ravvicinati e il recupero appartiene a un retaggio del passato. L'obiezione: le squadre hanno rose lunghe, i giocatori hanno preparazioni sempre più scientifiche e devono sempre essere in grado di scendere sul terreno. Ma Lugano-Lucerna l'11 di agosto alle 16 e 30 non avrebbe dovuto disputarsi. Non si trattava della classica e storica impraticabilità del campo, semplicemente non c'erano le condizioni ambientali normali. Gli esperti invitano a distinguere il tempo dal clima, ma la partita è stata influenzata dal caldo e dall'afa in maniera decisiva. Quasi ogni quarto d'ora c'è stato un “cooling break”, calciatori pronti a dissetarsi e a rinfrescarsi collo e testa. Ma gli atleti non hanno potuto esprimersi. I ritmi sono stati bassi e compassati, oltre non si poteva fare. Le difficoltà erano oggettive e incontrovertibili. Lo stesso Croci-Torti, in conferenza stampa, ha espresso perplessità: “Io stesso in panchina boccheggiavo. La fatica dei calciatori in campo era evidente. E non si poteva pretendere né intensità né lucidità. Non si può giocare il mese di agosto in un simile orario. E non è un alibi”. E anche per i 3341 non è stato agevole, anzi gli spettatori presenti davvero sono stati spinti dal tifo e dalla passione. Non si respirava. La Federazione dovrebbe riflettere ed essere in grado di programmare: specie le eccezioni.

(Foto Keystone)