“Abbiamo dato la nostra adolescenza per essere qui”

Le ragazze della ginnastica artistica italiana hanno vinto una medaglia d'argento. Le chiamano “Le Fate”. Sono giovani. “Abbiamo dato la nostra adolescenza per essere qui", hanno affermato. Quanto costa salire sul podio? E fare sacrifici, per un appuntamento che può essere unico. Le Olimpiadi sono l'obiettivo di una vita, l'occasione che non si può mancare. Lo sport moderno è altamente competitivo, le rivali, in questo caso, sono agguerrite e arrivano da tutte le parti. “Ci metteremo un po' a realizzare cosa abbiamo fatto”, hanno dichiarato all'unisono. Elisa Iorio (nella foto Keystone) ha sospirato e confessato: “Io alle parallele mi sento libera”. Allenamenti estenuanti e duri. Alimentazione che è tenuta sotto controllo. Le luci di una ribalta che saranno accese solo per poco tempo. E la giovinezza che se ne va, il tempo passa in maniera diversa quando si è sportive. La cura del corpo deve essere maniacale, deve procedere verso la perfezione. E anche le emozioni devono essere controllate. Si lavora sulla concentrazione. E la vita normale? Probabilmente deve essere risposta, evitata nella sua mondanità. Il divertimento giovanile può essere molto ingombrante e intralciare. La distrazione è forse consentita, ma solo parzialmente. Poi è arrivata la gara: e queste ragazze hanno mostrato la faccia della determinazione, hanno badato a presentare prestazioni all'altezza e che dovevano puntare alla perfezione. Lasciare il segno è il principio ordinatore. I prossimi Giochi saranno solo tra quattro anni. E per continuare il sogno, bisognerà chiudersi in palestra, di nuovo: con il volteggio; le parallele asimmetriche; il corpo libero. La routine della preparazione parla di un allenamento: di 4 giorni a settimana dalle 8 e 30 alle 13, e poi dalle dalle 14 alle 16; negli altri due giorni l'orario è dalle 8 e 30 alle 12 e 30. Poi c'è anche la scuola. E la vita? Quella deve e può attendere.