Bellinzona, portiere cercasi

Lo stadio
Comunale con tutto quel “va-et- vient” sta diventando un "porto di mare"?
Sorride David Sesa a questa nostra ‘osservazione’: “Noi ci alleniamo sul campo
C, su quello principale giochiamo domenica contro il Monza” – risponde
divertito il mister che tuttavia non esita a puntualizzare la situazione: “Ci
sono sempre nuovi giocatori agli allenamenti, diversi anche i ragazzi in
prova”. Il problema del portiere lo avete risolto? “Speriamo a breve, siamo effettivamente
alla ricerca di un keeper”. Un’operazione così difficile da condurre in porto?
“Valutiamo diverse posizioni, siamo in trattativa con più club”. Kiassumbua non
è più un nome della rosa? “Vedremo…”. Intanto è circolato anche il nome di Mateo Matic, terzo portiere del Grasshopper: ma per ora tutto tace, anche se c'è chi garantisce che domani il portiere sarà al Comunale. Come portiere di riserva c'è in lista anche il portiere dell'Under 21 del Lugano Alexander Muci, fratello di Nikolas.
All'allenamento di martedì non si è presentato Klein: si sussurra per problemi personali. Speriamo nulla di grave. Gino ha disputato una buona stagione, mostrandosi
forte e sicuro a prescindere da qualche piccolo errore (capita a tutti e non
solo ai portieri!). I suoi requisiti erano ben conosciuti a Schällibaum, quando
non ha giocato a Breitenrain il mister ha dovuto per forza ripiegare su Pelloni,
a conferma che la questione ‘portieri’ era già complicata nella passata
stagione. Si sa che in casa ACB molte cose cambiano in fretta, il Comunale rimane
un cantiere aperto a qualsiasi soluzione. Passiamo oltre, vista la
disponibilità del mister di fare quattro chiacchiere anche dopo una seduta con
il sole negli occhi e sulla pelle… David, in queste tre settimane è filato
tutto liscio? “Stiamo lavorando intensamente, vogliamo essere pronti per
l’inizio del campionato. Vedremo chi arriverà ancora, ho sempre detto che ci
vuole un po’ di pazienza”. Vuole dirci che la rosa non è al top, eppure qua e
là si va dicendo (e scrivendo) che il Bellinzona di Challenge sarà uno
squadrone anche se non potrà ambire alla promozione in quanto lo stadio, nonostante
gli investimenti fatti, si presume non sia agibile a partite di Super League. Ma
perché questa frenesia di correre all’impazzata? La squadra potrebbe anche
recitare un ruolo importante visto che Bentancur è sempre alla ricerca di
rinforzi adeguati, sarebbe più sensato evitare di parlare di eventuali voli di
fantasia. Il tecnico queste cose le sa e gli danno un po’ fastidio: “In Ticino
sapete tutti per quanti anni il Lugano è rimasto in Challenge League, ci ha
messo un sacco di tempo a ritrovare la Super. Al Grasshopper ci sono voluti due
anni, l’Aarau ci sta provando da sette, per non dire del Winterthur che è
tornato nella massima divisione dopo qualcosa come 37 anni!” (Per inciso
diciamo che la campagna abbonamenti per la Schützenwiese sta avendo un successo
strepitoso, i posti dei vari settori sono già tutti esauriti, ndr). Ha
perfettamente ragione Sesa, è fuori luogo lanciare in orbita i granata prima
ancora di cominciare: “È vero che solo chi cade può risorgere, ma per il bene
del Bellinzona dobbiamo costruire e lavorare con i piedi ben piantati per
terra”. L’ex rossocrociato sta lavorando benissimo con il suo staff. Un
esempio? “Siamo aperti a tutti coloro che ci possono dare una mano. Ben vengano
le collaborazioni con tutte le squadre della Svizzera interna ma soprattutto
con quelle del Ticino che è un territorio ricco di bravi giocatori e di
autentici talenti”. Che dire di più? È stupefacente la metamorfosi che si è generata
nella squadra sotto la sua guida, in modo così rapido e radicale. Sul campo abbiamo
notato un grande entusiasmo e un forte spirito: la gioia del gol ha decisamente
un sapore particolare anche in allenamento!