"Bottani a Chicago avrebbe portato via il dieci a Shaqiri"

Reto Ziegler, ospite ieri sera di Fuorigioco, è tornato a
parlare della partita persa malamente domenica contro lo Young Boys. Un 3 a 0
che non lascia scampo:
“Da quando sono a Lugano questa è stata una delle settimane più dure di
allenamento, in cui abbiamo provato tanti uno contro uno e due contro uno:
situazioni reali che si incontrano durante le partite e che chi vuole giocare
nel Lugano deve capire che sono importanti. Già a partire dalla Coppa di
domenica a Breitenrain”.
La squadra è arrabbiata dopo questa brutta sconfitta:
“Non ho visto sorridere nemmeno il mister, che è uno dei nostri leader: la
squadra ha voglia di allenarsi, non siamo contenti della classifica e vogliamo
fare meglio”.
In Coppa non si possono fare passi falsi:
“Finchè sarò a Lugano non ci sarà il rischio di sottovalutare gli avversari in
Coppa: sono andato quattro volte in finale e voglio provarci ancora. Dobbiamo
essere mentalmente pronti e sono certo che lo saremo. Ho portato qui la
medaglia e vi faccio questo regalo per dimostrarvi perché abbiamo voglia di
vincere ancora”.
Si torna sull’episodio del rigore concesso allo Young Boys domenica:
“Per me non è rigore, Ruegg però è stato bravo a cercarlo. Sono situazioni che
dobbiamo cercare anche noi, essere più furbi. Spiace che quando andiamo
dall’arbitro a chiedere di rivedere l’azione, lui non lo fa. Purtroppo in stadi
così importanti, con quel pubblico, queste cose ogni tanto accadono”.
Poi si parla di singoli, a partire da Arigoni, che adesso è infortunato a
una caviglia ma in questo inizio di stagione ha fatto un po’ di fatica.
“Lo vedo in una difesa a tre, ma può fare anche il terzino. A me piace perché
prova comunque a giocare in avanti e spinge quando può farlo. Abbiamo bisogno
di lui e ha la giusta mentalità”.
La vera incognita è finora Lukas Mai, che finora ha deluso parecchio. Sempre
Ziegler:
“Il Lugano ha investito tanto su di lui, è una promessa, è ancora giovane. Noi
l’anno scorso avevamo un giocatore alto e forte come Mijat, che vinceva tanti
duelli. Noi abbiamo bisogno di un elemento così. Deve darci una mano
soprattutto nelle palle alte”.
Maric, Lavanchy, Lovric e Custodio sono partiti: il Lugano cerca ancora
nuovi leader. Manca un nuovo nucleo?
“Non è semplice, capisco i tifosi e i giornalisti. Dopo aver vinto la Coppa,
pensavano tutti che si sarebbero aggiunti dei giocatori alla rosa della scorsa
stagione. Non è stato così, la società ha altre strategie. Sono arrivati
giocatori giovani e offensivamente interessanti. Oltretutto stiamo giocando un
altro calcio: più offensivo, mentre l’anno scorso si entrava in campo per non
subire. Per ora i risultati non ci danno una mano”.
Senza retrocessioni dirette, la salvezza è quasi raggiunta vista la presenza del
Winterthur: c’è il rischio di non avere le sufficienti motivazioni in
campionato?
“Assolutamente no. Giocare a Cornaredo e bello e poi nella vita bisogna sempre
cercare di essere i migliori nei propri ruoli e in quello che si sta facendo. Noi
ci stiamo provando”.
Per ora non si parla di contratto, che tra l’altro scade quest’anno.
“Penso di avere le gambe per giocare ancora un anno in più e farò di tutto per
dimostrarlo”.
Capitolo Bottani: il n.10 aveva avuto un’offerta da Chicago che ha rifiutato. Ziegler,
che ha giocato in MLS, la vede così:
“Quando Mattia è in forma è uno dei migliori numeri 10 svizzeri: sono sicuro
che se fosse andato a Chicago avrebbe potuto togliere il dieci a Shaqiri. Non è
stata una sorpresa la convocazione in Nazionale, peccato che si è infortunato.
Lui sa cosa penso di lui. È un pezzo importante della nostra squadra. Speravo
in un suo trasferimento, merita di giocare in una squadra più grande del
Lugano. Avrà altre opportunità se riuscirà a restare nel giro della Nazionale”.
Steffen e Bottani ai Mondiali?
“Dipende dai risultati che otterranno con il Lugano. Per noi come compagni
sarebbe importante vederli ai Mondiali, credo che ne guadagneremmo tutti”.