"Brutta scena ma non ingigantiamola"

Per tredici lunghi anni è stato alla testa della Federazione Ticinese di Calcio (FTC) e scene come quelle occorse otto giorni fa alle Semine di Bellinzona, per l’avvocato Luca Zorzi non sono certo una novità.
Già presidente del Bellinzona in due occasioni (la seconda ai tempi in cui Calleri era proprietario del club granata), Zorzi mette la sua esperienza nel dare un giudizio su ciò che è accaduto.
Avvocato Zorzi, cosa ne pensa della sospensione della partita Semine-Locarno?
“Si tratta di una rissa che non va “bagatellizzata” ovviamente, in quanto è un brutto esempio per i giovani ragazzi, che sono oltre settemila, che in Ticino giocano al calcio e amano questo sport. Sono certo che la FTC prenderà le decisioni che le competono. Per fortuna ci sono anche un paio di aspetti non totalmente negativi”.
Quali?
“In primo luogo non è stato toccato l’arbitro: in quel caso sarebbe stato molto più grave. E poi la baruffa è durata solo una trentina di secondi e tutto è stato circoscritto in una sola zona del campo, vicino alle due panchine”.
Dunque cosa possiamo dire?
“Che non bisogna nemmeno ingigantire l’episodio: ho sentito dei paragoni con i casi Canepa e Grassi che erano capitati negli anni 70 e sfociati con denunce penali. Direi che i livelli di violenza e minacce sono decisamente diversi”.
Queste cose nei Minori sono sempre successe, vero? Anche quando Lei era presidente della FTC.
“Certamente. Non credo che si riuscirà mai a debellarle completamente. Sono episodi che ci sono sempre stati. Ricordo che dovemmo intervenire in maniera piuttosto drastica, con la sospensione dei campionati giovanili, quando ci furono aggressioni e minacce ai mini-arbitri. Fu una prima svizzera. In quel caso sì che la situazione mi sembrò molto grave”.
Cosa si può fare per cercare di migliorare il calcio regionale?
“Ci vuole un maggior senso di responsabilità soprattutto da parte di società e allenatori. Sono loro che conoscono meglio di tutti i giocatori e possono rendersi conto se un elemento della loro squadra può creare questo tipo di problemi. Si potrebbe designare un responsabile fair-play per ogni società: a quel punto sì che la responsabilità oggettiva potrebbe avere un senso”.
Giusto infliggere sanzioni molto pesanti in questi casi?
“Mi sembra inevitabile: specialmente quando c’è di mezzo un arbitro credo che si debba usare la mano pesante. In quel caso di rieducativo c’è ben poco. Negli altri casi, come anche per l’episodio in questione, bisognerà analizzare bene l’accaduto e individuare i colpevoli, ricordando sempre che il diritto sportivo è rivolto più alla sanzione che alla rieducazione”.
(nella fotogonnella, Luca Zorzi quando era presidente della FTC)