Chi rompe paga e i cocci sono suoi

Il Wil, sconfitto seccamente (0-3 in casa) nella quarta giornata dallo Stade Nyonnais, si è visto accreditare dalla SFL i tre punti che aveva perso al Comunale. Il fatto è arcinoto e non ci sembra il caso di renderlo di nuovo pubblico. Si tratta di una cifra: 8 invece di 7. Roba di poco conto, in apparenza, ma in realtà tre punti (oltretutto conquistati con pieno merito) che sono andati a farsi benedire.
Chi rompe paga e i cocci sono suoi. Il Bellinzona gioca in Challenge League ma da quello che si vede è diretto ‘allegramente’. All’apparenza, con rispetto parlando, come un club regionale. Ma non di Seconda Lega, neanche di Terza. I granata in Seconda ci hanno giocato. La squadra, anzi la società, reduce da fallimento, era condotta da un gruppetto di appassionati e tifosi. Persone che hanno ricostruito tutto quello che era andato distrutto in un baleno. Dirigenti che ci hanno messo tempo, soldi, energie. Gente alla buona. Quando Paolo Righetti, uno degli artefici della rinascita, e i suoi amici hanno ‘sposato’ la causa ACB in città si erano compiaciuti tutti a fronte di quella che era stata battezzata la nuova generazione di dirigenti. Alle partite di Seconda ci andavano in mille, duemila, tremila. Affluenze che si specchiavano in quelle, di ben altra portata naturalmente (eravamo su un altro ‘pianeta’), degli anni in cui il Comunale (con Paulo, Mario, Kubi, Philippe) era nereggiante di folla.
Oggi ci si meraviglia dell’assenteismo di pubblico. Ma diciamolo una volta tanto. Come fa una squadra che di nomi ticinesi ne conta molto meno delle dita di una mano a identificarsi nella città?
Tra il Bellinzona di Challenge e quello di Prima Lega (sempre con Righetti alla presidenza) c’è un abisso: non di categoria! I tifosi si infervoravano per le prodezze dei ‘nostri’ ragazzi. Anche in Promotion era numeroso (e caloroso).
Quest’anno il primo ‘autogol’ è stato l’esonero di André Schär. Ex giocatore e capitano, con l’ACB nel cuore dalla nascita, orgoglioso di essere il direttore tecnico di una squadra (irriconoscibile, certamente, rispetto alla sua di tanti anni fa – forte dei vari Rossini, Maccini, Leoni, Rossi, ma sempre amatissima) di bella e grande tradizione. Andy ha sempre avuto un rapporto bellissimo con il Bellinzona, nessuno ha capito, o ha cercato di capire (avrà avuto qualche problema, ma non è stato aiutato) perché questa ‘fiamma’ si sia andata spegnendosi improvvisamente. Sicuramente non per una sua crisi d’identità. Né Andy, aveva dato segni di stanchezza (non mancava di presenziare a ogni allenamento). Noi siamo convinti che con Schär i punti in classifica sarebbero ancora quelli conquistati sul campo.
Vedremo se il Bellinzona, ora precipitato sul fondo della classifica (con tanto di ringraziamenti del club sangallese – a Wil hanno ballato il cha cha cha), troverà il modo di salire alla ribalta. Allo scopo di dare ancora un senso a un campionato da protagonista. Speriamolo, la stagione è ancora molto lunga.
Intanto i punti da 5 sono scesi a 2. Cose da pazzi. Noi siamo d’altra parte convinti che l’ACB saprà regalarci cammin facendo un altro colpo ‘teatrale’. Tornando prepotentemente in corsa!
(Foto Zocchetti)