Clay Regazzoni, Steve Lee e le casse di sapone

Entrambi sono sepolti al
cimitero di Porza sopra Lugano, vittime di destini diversi: Clay Regazzoni e
Steve Lee. Il primo, artista del volante, il secondo... della musica.
Entrambi cresciuti a Porza
sotto la presidenza comunale di Pio Regazzoni (PPD), carrozziere a Mendrisio.
Tre vite diverse l‘una dall’altra, ma un denominatore comune: le gare di casse
di sapone.
Questi ricordi sono vecchi di
50 anni, settimana più, settimana meno. Era l’anno 1973 quando nel
villaggio si disputa il secondo “Derby Casse di Sapone”, come si chiamava una
volta la gara nata su iniziativa di Sergio Sassi, noto personaggio del comune.
Come percorso viene scelta la
discesa serpeggiante di via San Rocco. Vi si cimentano un gruppetto di ragazzi
di Porza – per i quali il fratello di Clay, Reno Regazzoni, costruisce le
vetture -, del cantone e alcuni giunti dalla Svizzera tedesca.
Le competizioni di casse di
sapone, lanciate negli Stati Uniti, utilizzando per la costruzione delle
macchinine vere e proprie casse in legno con le quali veniva trasportato il
sapone, vennero importate nel 1934 in Svizzera, nella località di Biberstein
(AG). Approdano dunque in Ticino nel ’72, riservate a ragazzi d’età compresa
tra 8 e 16 anni, tant’è che oggi a Porza si è già sorpassata la 50. edizione.
L’edizione del ’73 si
presenta in pompa magna. Starter d’onore è nientepopodimeno che Clay Regazzoni,
figlio del sciur sindic. Il miglior tempo della giornata va al
grigionese Urs Wolf di Coira che scende in 52 secondi e 5 decimi, distaccando di
quattro secondi Reto Steffen di Viganello che si assicura il titolo cantonale
su Rossano Dell’Avo (Losone, a quattro decimi). Quarto, e premiato quale primo
esponente del comune, ecco Stefano Lee di dieci anni (59”8).
Stefano Lee, alias Steve Lee (nella foto) –
dunque nome originale e non nome d’arte – un giorno diventerà famoso. Nato a
Horgen (Zurigo), figlio di un inglese e di madre elvetica e trasferitosi da
bambino in Ticino, due anni dopo la gara con la macchina di legno acquisterà la
sua prima batteria, non quella di un’automobile, quella musicale. Vent’anni
dopo la discesa di Porza l’ascesa ai vertici mondiali della musica rock come
cantante del gruppo dei Gothard. Muore nel 2010 in Nevada quando parcheggia la
sua moto e viene investito da un camion in una sbandata incontrollata.
Due miti legati dalle casse di sapone di Porza.
(Archivio Cdt)