Con errori così non si va lontano

Due errori
clamorosi, anzi, orrori, di Arigoni e Hajdari, condannano il Lugano a Zurigo.
Una partita equilibrata, che avrebbe potuto terminare con un pareggio, si
trasforma invece in un piccolo incubo per i bianconeri.
Prima Arigoni, con cinque bianconeri attorno al pallone (nell'immagine), lo regala a Afriye che
beffa Saipi, poi Hajdari, a cui non riesce un controllo piuttosto semplice e spiana ancora una
volta la strada al raddoppio dei padroni di casa.
A quel punto sono ormai inutili i cambi di Croci-Torti, con Mahmoud che appena
entrato perde un altro pallone sanguinoso a centrocampo che avvia il
contropiede che Okita mette in fondo al sacco.
Il risultato di 3 a 0 è decisamente sorprendente, anche perché fino al primo
gol la partita sembrava potersi chiudere con un nulla di fatto.
Dopo due partite senza subire reti, tre gol incassati in una sola partita:
nessuno se lo sarebbe aspettato.
Ma quando si commettono certi errori, perdere è inevitabile. Anzi, è la cosa
più giusta, soprattutto a questi livelli.
Nel primo tempo è stato un Lugano attendista, con Croci-Torti che ha scelto una
sorta di albero di Natale per affrontare lo Zurigo, con la coppia
Steffen-Bottani ad agire dietro Celar. È stato soprattutto il ticinese, con le
sue scorribande sulla fascia sinistra, a mettere in difficoltà la
difesa dei padroni di casa. Peccato che poi sia mancata la precisione
nella finalizzazione.
Bene nel primo tempo la difesa bianconera: a parte un liscio di Hajdari (che
purtroppo si ripeterà), la coppia con Hajrizi sembrava lasciare poco spazio al
veloce attacco zurighese, mentre Arigoni nella difesa a quattro era piuttosto a suo agio.
Le premesse erano buone, peccato che la ripresa ha poi sconfessato queste buone
sensazioni.
Nulla da fare per Saipi, questa volta incolpevole, mentre Steffen e Celar sono
stati ancora una volta impalpabili. Soprattutto il centravanti è mancato a
livello di determinazione e questa volta non ha avuto nemmeno il guizzo delle
prime due partite.
Si torna in Ticino con le pive nel sacco, consci che per disputare un campionato
di vertice bisognerà evitare questi macroscopici errori. E forse, chissà,
bisogna tornare sul mercato per un difensore centrale con esperienza. Ma questi
sono riflessioni a caldo: domani sarà un altro giorno e si potrà forse digerire
meglio questa brutta serata.