De Nitti portiere rampante

Quando è approdato allo Sciaffusa Gianni De Nitti sapeva benissimo di avere davanti un ‘collega’ cui sarebbe stato difficile prendergli il posto (Simon Enzler, ex Lucerna ed Aarau, uomo cardine della difesa). Lo zurighese, cresciuto alla scuola di Genesio Colatrella (“Gianni oltre che essere dotato di talento e un ragazzo molto intelligente”) non si è però mai dato per vinto, ha sempre messo davanti la sua grande passione per il calcio. Sulle rive del Reno sta benissimo (“Penso di migliorare ancora”) ed è ovviamente felice di avere trovato spazio e giocare. Ha sempre lottato, dato il massimo. Nell’ultima vittoriosa partita con il Wil è rimasto imbattuto, distinguendosi per senso della posizione ed esplosività tra i pali. Se ne erano già accorti i granata di Benavente che al Comunale avevano pareggiato solo grazie a un calcio di rigore trasformato a regola d’arte da capitan Tosetti. Il giovane, che il 9 aprile ha compiuto 21 anni, ha ancora tanto da desiderare e raggiungere. Per questo, in allenamento e in partita, cerca sempre di dare tutto quello che ha dentro di sé.
Gianni, come hai vissuto il passaggio dalla Promotion alla Challenge League?
“Alla fine il calcio è lo stesso, la differenza però è stata grande perché
a Zurigo fungevo praticamente da terzo portiere mentre qua conta soprattutto
vincere, devi dare sempre il 100 per cento”.
Era importante farti trovare pronto:
“Non ho avuto problemi, col FCZ durante la settimana stavo con la prima
squadra, l’impegno era considerevole. Nell’Under è molto diverso, basta
disputare una buona partita, mentre in Challenge conta solo vincere… (buono
il suo bilancio: 2 vittorie, 2 pareggi, 1 sconfitta)”.
È importante giocare ed avere ambizioni:
“Eh sì, Simon (Enzler) non è certamente un ‘signor nessuno’ (ride)… Io
guardo partita per partita, sono contento di avere giocato le ultime cinque. Con
lo Sciaffusa voglio prendermi delle belle soddisfazioni”.
Pensi di restarci?
“Mi piacerebbe, ho avuto l’opportunità di andare via da casa, ciò mi ha
permesso di crescere come uomo, non solo da giocatore. Ho preso casa sulle rive
del Reno insieme ad alcuni compagni. Il mio futuro? Non lo decido soltanto io,
sono ancora sotto contratto per un anno con lo Zurigo”.
Gianni è nato, come i suoi genitori, in Svizzera dove erano emigrati dall’Italia, negli anni Sessanta, i nonni.
(Foto Keystone)