Degennaro, Pablo e il "suo" Chiasso

Affrontare l’Yverdon
in questo periodo è come fare un dolce tuffo nel passato, dove riemergono i
ricordi di ciò che è stato e che non si può cancellare.
Marco Degennaro, Marco Schällibaum e adesso anche Nicola Bignotti. Uomini di
calcio, diversi tra loro, ma tutti affezionati al nostro Ticino e con un pezzo
di granata inciso sulla pelle.
L’ultimo ad arrivare nel Canton Vaud è stato Bignotti, che dopo il triste
fallimento del Chiasso, si è rituffato in un’altra avventura. E Yverdon non è
certo un caso.
“È proprio così, non è un caso. Se sono a Yverdon è grazie a Marco Degennaro,
un amico, un maestro e per me uno dei migliori manager svizzeri. Sono arrivato in
Svizzera nel 2004 grazie a lui e a lui devo tanto, forse tutto”.
Nuovo club e nuovo ruolo:
“A Yverdon mi occupo di cercare nuovi partner
a 360 gradi, la società è veramente ben organizzata e vuole crescere, la
volontà del Presidente e di Marco è quella di consolidarsi e crescere passo
dopo passo, senza voli pindarici ma con grande concretezza. Per certi versi la
realtà è simile a quella del Chiasso sino a giugno 2022: società organizzata,
un gruppo di lavoro giovane ma professionale e molto coeso. Anche se non parlo
il francese perfettamente i ragazzi sono magnifici nel farmi sentire uno di
loro e nel ripetermi le cose più volte se serve...e a volte ci vuole veramente
pazienza”.
A Yverdon ha ritrovato anche l’altro Marco:
“Schallibaum è un allenatore che già conoscevo
e che ho ritrovato molto volentieri: preparato, serio, capace e simpatico, cosa
che non guasta. Ieri abbiamo pranzato in ufficio e lui è andato a prendere le
pizze: questo è l’ambiente di Yverdon... non serve che vi dica tra tutti chi ha
mangiato più pizza”!
Intanto stasera arriva il Bellinzona:
“Come tutte le
partite di Challenge non è scontata, i granata si salveranno sicuramente e l’anno
prossimo vedrete che saranno la sorpresa del campionato, ma a Yverdon c’è la
politica del pragmatismo e della concretezza; quindi, si andrà in campo sicuramente
per vincere”.
La promozione è
lì a portata di mano:
“Sì, è vero, ma
non è un obbligo: ovviamente dopo una stagione così e la posizione di
classifica, ci si deve provare sino alla fine e la società si farà trovare
pronta: vi garantisco Di Pietrantonio, Degennaro e Schallibaum formano un trio
"esplosivo"”.
Il Bellinzona invece sta vivendo un periodo difficile:
“Mi spiace che ci
sia qualche problema in casa granata: è risaputo che tra me e Pablo c’è stato
qualche "scontro", ma lui e la sua famiglia investono soldi e tempo e
non è una cosa scontata al giorno d'oggi. Ha fatto degli
errori? Può essere, ma la Challenge non è scontata, e comunque ci mette la
faccia sempre, e anche questo non è scontato. Ve lo garantisco”.
Il Chiasso è una ferita che non si è ancora completamente rimarginata e la
città è ancora nel suo cuore.
“Vivo ancora a
Chiasso e ho messo sette anni della mia vita nel Chiasso, c’è ancora dolore per
ciò che è successo ma spero, anzi sono sicuro, che il calcio a Chiasso tornerà
dove merita”.
(Foto Zocchetti)