Derby Como-Monza: la svolta decisiva per la squadra di Fabregas
D'accordo, Lazio e Fiorentina sono le due squadre in serie A che stanno ottenendo, finora, i migliori risultati rispetto a quanto pronosticato per loro alla partenza del campionato. Va bene, il Como è una squadra giovane, con tanti elementi arrivati da poco e che, nelle ultime settimane, ha pagato un dazio pesante all'infermeria. Tutto vero: ma il bilancio parla di 7 reti incassate, nelle ultime due sfide casalinghe contro le due avversarie sopra citate, e uno solo segnato. La vittoria, poi, del Lecce nello scontro diretto in trasferta contro il Venezia, lunedì sera, ha consentito ai salentini il sorpasso in classifica proprio ai danni dei lariani, i quali occupano così, ora, lo scomodissimo terzultimo posto in graduatoria, che vorrebbe dire relegazione.
Intendiamoci: siamo a fine novembre. Però, dopo settimane di complimenti ed entusiasmo, sui gruppi social del tifo azzurro iniziano (ovviamente) a crescere le voci di dissenso, se non di aperta critica anche nei confronti del tecnico Cesc Fabregas, il cui carisma inizia a essere messo in discussione. La grana portieri (Audero sì/no), un atteggiamento in campo ritenuto troppo spregiudicato, contro compagini superiori dal punto di vista dei valori individuali e di squadra (linfinita polemica gochisti/risultatisti sulla quale ci eravamo espressi tempo fa); insomma, un film già visto, ma che non tramonta mai. E, nel fine settimana, arriva il Monza: un derby sentitissimo, il primo nella massima serie, contro una diretta concorrente in classifica. Punti, quindi, che varranno il doppio.
Sui social, la temperatura è caldissima. Abbiamo visto in rete pagine sportive, normalmente misurate, arrivare piuttosto lunghe sul pezzo, provocando nei commenti la reazione stizzita dei tifosi avversari. Le due città distano un pugno di chilometri; e, alla faccia di coloro i quali sostengono che oltre confine non si studi la storia, sono stati scomodati addirittura Federico Barbarossa, la storia medievale, quella più moderna e tanto altro. La realtà è che, come ben sappiamo anche alle nostre latitudini, quando non arrivano i punti i tifosi iniziano a innervosirsi. E, in casa azzurra, così come in quella biancorossa, a mancare sinora sono stati proprio i risultati.
Nulla d'irreparabile, si capisce. Però, la sensazione è che, perlomeno per quanto riguarda il Como, gli altri allenatori, in un campionato come la Serie A, dove la tattica è sempre stata più importante di tanti altri fattori, abbiano capito come sterilizzare il gioco di Fabregas. Aggiungiamoci che, davanti, probabilmente manca una seconda punta di peso a supportare Patrick Cutrone, creando spazi, facendo a sportellate sulle palle ferme. Aggiungiamo che tanti tifosi, abituati alle temperature di bassa classifica, apprezzano di più la palla spedita in tribuna, rispetto a quella giocata ma poi riconquistata dall'avversario in zone nevralgiche del campo.
Cesc Fabregas, in più occasioni, ha detto che ci vuole pazienza, e che vuole dare ai suoi una fisionomia di gioco precisa e di spessore. Nei giorni scorsi è intervenuto anche il presidente Mirwan Suwarso. In una lettera aperta ai tifosi lariani ha parlato di determinazione, di consapevolezza che molto è stato fatto ma che tanto altro è ancora il lavoro che attende tutto il club, concludendo con "Continuiamo a lottare. Continuiamo a credere."
Parole condivisibili, ovviamente. Però, è un dato di fatto che se, sabato, alle 17.30 circa, il Como dovesse uscire battuto, sul proprio terreno, dal Monza, si aprirebbe un periodo buio e dall'esito imprevedibile, anche se il tecnico catalano, che ha una quota della proprietà del club, non è mai stato messo in discussione dalla proprietà indonesiana, Finora, perlomeno.