Di chi è l'Inter?

La risposta dovrebbe essere: moralmente dei tifosi. Ma la morale è una categoria ambigua, serve solo a consolare, risponde all'istinto e non indica nessuna soluzione. Mentre sono in corso i festeggiamenti per la Seconda Stella, l'Inter si appresta a cambiare clamorosamente proprietà. La via della seta sembra essersi chiusa. Se entro martedì Zhang non restituirà 380 milioni a Oaktree, il fondo diventerà il nuovo proprietario. E dopo si entra in un territorio inesplorato. Marco Bellinazzo è un’autorevole firma del prestigioso quotidiano economico Il Sole 24 Ore. È uno dei massimi competenti, in Italia, di temi riguardanti l’economia sportiva, e del business che ruota intorno al mondo del calcio. Lo abbiamo intervistato qualche tempo fa e ci spiegava in merito ai problemi del calcio: “Tante società hanno vissuto con uno squilibrio economico, le perdite erano colmate dai proprietari. La forza espansiva non c’è più, il mecenate è scomparso e sono arrivati gli stranieri. Fare profitti è impossibile, troppi ritardi e nessuna riforma”. In merito alle squadre italiane aggiungeva: “Sono prede ideali, costano poco e hanno ancora un blasone. Hanno soldi a disposizione e fiutano l’affare. Comprano per rivendere e realizzare un profitto”. L'Inter per i cinesi è stato un esperimento, quando hanno realizzato che i costi erano fuori controllo, le autorità statali hanno bloccato gli investimenti di Suning all'estero. Il calcio italiano è contendibile. Attualmente i potenziali compratori sono due: gli arabi, che però si stanno tenendo lontani dall'Italia; i fondi statunitensi. Gli arabi spendono e non badano ai conti; il football lo considerano un grimaldello sociale, un potente attrattore di massa, capace di creare un formidabile consenso; attuano una precisa strategia politica, fino a quando non è dato saperlo. I fondi si muovono con un solo obiettivo: speculare e fare fruttare il loro investimento; hanno tanti soldi a disposizione e fiutano semplicemente l'affare. Tutto questo confligge con la specificità e la peculiarità del calcio. La vicenda dell'Inter rimane surreale. Ma, in realtà, la verità corre tra la Cina e gli Stati Uniti, Milano è una mera provincia dell'Impero, può solo aspettare. Rimane incredibile come Zhang possa perdere il club per un cifra che non corrisponde al valore di mercato (seppure presunto) della società. Coraggio interisti. Poco importa il domani. Si vive per l'oggi. Alle 18 la Beneamata scende in campo, e il suo stemma ve lo portate dentro. È festa continua, ci sarà la consegna del trofeo per lo scudetto. Sarà la manifestazione di una passione intensa e travolgente e il cinico mondo degli affari non lo capirà mai, per fortuna.
(Foto Keystone)