Dopo l'Orso, lo Stambecco: è caccia grossa ad Ambrì

Per capire quanto sarà tirato questo campionato sono bastati
tre turni. Tre partite, tre vittorie e sette punti. A parte la vittoria contro
l’Orsachiotto incerottato bernese, con il Friburgo e ieri contro uno stambecco davosiano
che a un certo punto sembrava tramortito e invece si è imbizzarrito iniziando a scalciare e tirar cornate, sono state partite molto equilibrate.
Come presumo lo sarà tutto il campionato.
Si poteva chiudere prima la partita di ieri sera? Forse sì.
Ci è mancato il colpo del kappaò. Poi abbiamo regalato ai nostri avversari due
reti, figlie di errori di piazzamento. Cose che nel corso della stagione si
dovranno assolutamente mettere a posto. Insomma, per lo staff tecnico, com’è
normale che sia, c’è ancora tanto lavoro da fare.
Detto questo, l’Ambrì non è crollato. Rimontato di due reti, si poteva temere
il peggio. E invece i ragazzi, che ieri indossavano una maglia commemorativa da
urlo, sono tornati alla carica. Spinti anche dal pubblico, sempre formidabile.
Dopo Kostner e Fohrler, anche il gol di Zaccheo Dotti. Saranno pure sei gli
stranieri in pista, ma ieri sono stati i “nostrani” a decidere la partita. Senza
dimenticare il rigore decisivo di Bürgler.
Certo, tutti discorsi, quelli relativi ai marcatori di serata, inutili se non
ci fosse stato in porta un certo Juvonen (nella foto) acchiappatutto. Ci ha trascinato ai
rigori, fino all’apoteosi finale.
L’immancabile Montanara è servita questa volta per augurare buon compleanno al
nostro Ambrì Piotta, che nonostante gli 85 anni, sembra più in forma che mai.
Restiamo con i piedi per terra, lo so, ma intanto godiamoci questa partenza.
Che non era poi così scontata.