Dove sono finiti gli svizzeri?
La tendenza è sempre più drammatica. I giocatori svizzeri, “soffocati” dai sei stranieri, fanno sempre più fatica a iscrivere dei punti. L’anno scorso nella top50 alla fine della regular season figuravano 17 giocatori elvetici. Quest’anno, in questo primo terzo di campionato, sono 9 i rossocrociati che appaiono nella top50: Rochette (nella foto Keystone), Riat, Lehmann, Moy, Andrighetto, Künzle, Wetter, Malgin e Julian Schmutz. Numeri che fanno riflettere. Anche per quel che concerne le reti segnate, le note non sono propriamente allegre. Pure in questa classifica sono solamente 9 gli elvetici ad avere segnato più di 5 segnature. Andando a spulciare le statistiche agli ingaggi, la situazione è a livello numerico quasi in equilibrio: 6321 quelli effettuati dai giocatori nostrani, 6138 quelli stranieri. Ovviamente se si pensa al numero dei giocatori stranieri d’attacco rispetto a quelli elvetici, ben si capisce quanto percentualmente siano anche qui in sostanza gli stranieri a fare la parte del leone. Il migliore nella speciale classifica è lo svedese del Friborgo Wallmark, con il 58.08%, seguito dal bianconero Arcobello e dal capitano dello Zugo Kovar. Dietro di loro ci sono i primi elvetici, ovvero Reto Schäppi del Kloten, Corvi del Davos e Albrecht del Rapperswil, tutti attorno al 56%. E per quanto riguarda i rigori? Per 81 volte sono stati gli stranieri ad eseguirli, solamente 47 quelli svolti dai giocatori svizzeri, mentre sono stati 13 quelli tirati dai giocatori stranieri muniti di licenza elvetica. E per quel che riguarda il tempo di gioco? Davanti a tutti ci sono i leventinesi Virtanen e Heed, entrambi con 24’ in media. Completa il podio il finlandese del Langnau Saarijärvi. Al quarto posto c’è il primo elvetico, il difensore bianconero Mirco Müller. In totale sono 11 i rossocrociati che trovano posto nella top50. L’ultimo dato riguarda i minuti giocati in powerplay. Tra i 70 giocatori più impiegati in totale, solamente 15 sono svizzeri. Insomma, è inutile girarci attorno, la vita per gli atleti di casa è sempre più dura, guadagnarsi spazio e un ruolo importante è una missione titanica.