È guerra al pezzotto

Premessa fatta di pensieri ai limiti dell'ovvio: il calcio costa; comandano le televisioni; vedere il football in televisione è dispendioso. Come noto anche in Svizzera la situazione è cambiata: Dazn ha messo le mani sul Campionato italiano, e per vedere la Champions bisogna abbonarsi a un altro operatore. Le televisioni a pagamento sono alla caccia dei clandestini; i tifosi che cercano la scorciatoia; quelli che non vogliono pagare, ma che intendono vedere a tutti i costi la loro squadra del cuore; gli abusivi della prima ora. Uno spauracchio e uno spettro agitano le notti delle piattaforme che hanno acquistato i diritti: il pezzotto. È un decoder fuorilegge, l'esborso per averlo è irrisorio e consente di vedere tutti i contenuti possibili. In Italia la guerra è in atto da tempo per debellare questi pirati dell'etere. Si sta tentando di tutto. La questione è complicata. Esiste un vuoto normativo, che non è semplice da colmare. Si entra in un campo in cui è difficile districarsi. Ma la guerra per il momento non pare vinta. Ultime notizie: la Lega ha perso la causa contro Cloudflare, una compagnia tecnologica americana che consegna contenuti, come riporta il quotidiano “la Repubblica”. Un ricorso che aveva l'appoggio di Sky e Dazn. Secondo i ricorrenti, Cloudflare metterebbe a disposizione strumenti, tecnologie neutre, su cui si inserirebbero i canali pirati. La Lega chiedeva che Cloudflare fosse obbligata ad accreditarsi allo scudo anti-pirateria, una piattaforma capace di oscurare i segnali. Ma il Tribunale di Milano ha sentenziato che il giudice, in questione, non ha il potere di imporre a Cloudflare l'accreditamento e questa sorta di controllo. In Italia gli abbonati di Dazn scappano, nella prima giornata il 10% di spettatori sono in fuga, è una tendenza che dura da tempo. Causa: i prezzi troppo alti.
(foto Keystone)