Hockey

"È ora che la curva cambi la canzone..."

Luca Fazzini, alla soglia dei 30 anni, scherza sulla sua età e lancia la nuova stagione
Doriano Baserga
12.09.2024 08:22

Nato sotto il segno dei pesci il 17 marzo del 1995, in comune abbiamo il giorno di nascita e perciò questo aspetto mi lega particolarmente al ragazzo nato ad Arzo.
In una regione storicamente biancoblu, il Mendrisiotto ha sfornato, assieme a Raffaele Sannitz, un altro vero talento dell’hockey svizzero.
Ha iniziato nel settore giovanile del HC Chiasso, poi subito a Lugano:  sin dal settore giovanile si è capito di che pasta era fatto questo ragazzo.
La Curva lo invoca sempre come il "giovane Fazzini", ma ormai è vicino ai trent'anni, che compirà fra pochi mesi.
In Primavera è diventato papà e ora, con una battuta, chiede alla Curva di modificare l’inno..
“ Gli anni passano e ora che cambino la canzone i ragazzi della Curva ( risata..)".
30 anni, verrebbe da dire, e non sentirli:
"Mi sento nel pieno della maturità di uomo e di sportivo. Diciamo che ho messo la testa a posto. Diventare padre è una grande responsabilità e ti fa crescere ulteriormente".
Ma il Fazz è cresciuto molto anche sul ghiaccio e ora è diventato un “senatore” dello spogliatoio…
“È vero ciò che dici. Con gli anni ho cambiato stile di gioco e con Luca Gianinazzi ho compiti diversi rispetto al passato. Insomma non ci si aspetta più solo il gol da me. Gioco per la squadra e cerco di dare il mio contributo a tutta pista e nello spogliatoio. Ormai sono tra i più vecchi ed è giusto far sentire la propria voce e aiutare tutti, in modo particolare i giovani".
Lui che di spogliatoi a Lugano ne ha visti tanti, quest'anno sembra particolarmente ottimista:
"I nuovi giocatori sono molto forti e in queste sei settimane hanno dimostrato di avere una personalità e un carattere fantastico, ragazzi intelligenti che ci aiuteranno a crescere.”
Nonostante il "nuovo" ruolo, il gol continua a essere presente nella sua testa:
"Ti direi una bugia se ti dicessi che non ci penso. Ogni volta che entro in pista penso a come poter battere il portiere avversario. Il gol mi rimarrà sempre nel sangue…”
Come vedi la stagione?
“Abbiamo lavorato molto su tanti aspetti e questo ci aiuterà ad affrontare un campionato equilibrato. Sappiamo chi sono i favoriti e cosa vogliamo fare noi. Zurigo, Zugo e Ginevra partono davanti e tutti gli altri se la giocheranno. Noi però non abbiamo paura di nessuno.”
Pensi ancora alla Nazionale?
“Certo! Indossare quella maglia e rappresentare il tuo paese è una grande emozione: come si fa a non pensarci?”
La Cornèr Arena in campionato ha qualche vuoto di troppo. Sei stato uno dei testimonial della campagna abbonamenti, che quest'anno recitava "fianco a fianco"".
“Lo zoccolo duro e la Curva Nord fanno chilometri per non mancare alle nostre partite, sia in casa che in trasferta.
Oltre Gottardo è sempre bello avere i nostri tifosi a sostenerci, per cui mi sento di ringraziarli a nome di tutta la squadra per lo sforzo che fanno. In casa in effetti ci sono dei vuoti e ciò è peccato, perché mi sento di dire che questa società, con i loro dirigenti, sta facendo salti mortali per mantenere il Lugano ai vertici dell’hockey nazionale. Per chi non l’avesse fatto invito tutti a sottoscrivere l’abbonamento annuale. Non si pentiranno, noi daremo tutto per questa maglia.”  

(Foto Keystone/Crinari)